Come abbiamo visto, Abbott Diagnostics ha vinto la gara per fornire i test sierologici in Italia, strumenti utili per tracciare i contagi da Coronavirus e passare realmente, in maniera concreta, alla Fase 2. Come riportato da un comunicato, che è stato rilanciato da Ansa, entro la fine di maggio l’intenzione del colosso farmaceutico statunitense è quello di distribuire 4 milioni di test: “Il nuovo test ha dimostrato specificità e sensibilità superiori al 99% 14 giorni o più dopo l’insorgenza dei sintomi” si legge nel comunicato, e dunque si affronta anche il tema delle persone che restano positive al Coronavirus anche ben oltre le due settimane che, almeno inizialmente, erano state indicate come il periodo limite nel quale il Covid-19 sarebbe rimasto nel nostro organismo. Abbott ha anche affermato che in un migliaio di laboratori in Italia “sarà possibile analizzare fino a 200 test per ora: altro argomento parecchio delicato, quello della rapidità nel verificare i numeri del contagio. Forse grazie a questi test sierologici – che, come detto in precedenza, saranno forniti gratuitamente – potremo davvero dire di entrare nella Fase 2 del Coronavirus. (agg. di Claudio Franceschini)



ABBOTT OTTIENE IL MARCHIO CE PER I TEST SIEROLOGICI

Abbott ha annunciato nelle passate ore di aver ottenuto il marchio CE per i suoi test sierologici dopo aver vinto la gara ed ha reso la presenza dei kit, gratuiti per i primi 150mila test, disponibile immediatamente in Italia. Luigi Ambrosini, Direttore Generale e Amministratore Delegato di Abbott ha commentato, come riporta Affaritaliani.it: “Abbott ha concentrato tutti i suoi sforzi per rendere disponibili i test Covid-19 il più rapidamente possibile e far fronte a questa pandemia”. Lo stesso Ambrosini ha espresso il proprio orgoglio e quello di tutta l’azienda per “aver potuto rendere fruibile immediatamente in Italia anche il nuovo test anticorpale che potrà aiutare a individuare chi ha contratto il virus, contribuendo ad aumentare la fiducia ora che ci apprestiamo a tornare gradualmente alla nostra vita”. Ricordiamo che grazie ai test sierologici sarà possibile determinare se una persona ha contratto il nuovo Coronavirus e consentirà anche di poter comprendere meglio le dinamiche di questa infezione con un occhio di riguardo alla comparsa degli anticorpi ed alla loro persistenza. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



ABBOTT, DA COLOSSO USA TEST SIEROLOGICI

A partire dall’inizio della Fase 2, sarà possibile avere una radiografia più precisa e realistica dell’Italia colpita dal Coronavirus grazie ai test sierologici. Sarà la Abbott, azienda americana, a fornire i test sierologici che permetteranno di stimare la percentuale di italiani colpiti da Covid-19. Si partirà già dal prossimo 4 maggio su un campione di 150mila persone dando il via ad una fase importante della strategia post-lockdown. I kit saranno offerti gratuitamente dal colosso farmaceutico statunitense Abbott Diagnostics, leader mondiale nel campo dei test per le malattie infettive, tra cui lo sviluppo del primo test per l’Hiv. E’ stata questa azienda a vincere la gara per i test sierologici in Italia, selezionata con quattro giorni di anticipo tra i 72 partecipanti alla gara indetta dal governo circa una settimana fa. Il Commissario per l’emergenza, Domenico Arcuri, come riferisce La Stampa, l’ha considerata la “migliore soluzione oggi esistente sul mercato”. La sperimentazione prenderà il via nei vari laboratori sparsi nelle diverse regioni d’Italia e riguarderà campioni specifici di popolazione in base alle categorie Istat e Inail e tenendo conto di vari profili, tra cui lavorativo, genere e per sei differenti fasce d’età.



ABBOTT VINCE GARA PER I TEST SIEROLOGICI COVID-19

A determinare la scelta della Abbott sono state le percentuali di affidabilità richieste. Arcuri aveva spiegato: “Non ne esiste al mondo uno che dà il 100% del responso, noi avevamo messo alla base della gara un risultato che fosse pari al 95%, per chi se lo è aggiudicato è superiore al 95% e confidiamo che sia un test assai importante”. In merito alla tipologia richiesta di test, la Abbott ha rispettato tutti i criteri con percentuali vicine al 100%. Si tratta nel dettaglio dei criteri di “specificità”, “idoneità”, “sensibilità”, “applicabilità” su larga scala e “rapidità” di risposta. Stando a quanto riferito dal colosso con sede in Usa, il nuovo test sierologico per il Covid-19 dell’azienda identifica l’anticorpo IgG, proteina prodotta dall’organismo nelle fasi avanzate della malattia e che potrebbe persistere per mesi se non addirittura anni dopo la guarigione. La Abbott, come riferisce L’Adige, in una nota esplicativa ha fatto sapere: “Il test anticorpale rappresenta un importante passo avanti per stabilire se una persona è stata precedentemente infettata. Il test consentirà una migliore comprensione sulle dinamiche di questa infezione e in particolare sulla comparsa degli anticorpi e sulla loro persistenza. Queste conoscenze potrebbero contribuire allo sviluppo di terapie e vaccini”. Abbott è un’azienda presente in oltre 160 paesi con circa 107mila dipendenti.