Abdullah Ocalan, leader del PKK, il partito dei lavoratori del Kurdistan, movimento politico di recente accusato dal presidente turco Erdogan per gli attacchi terroristici di ieri ad Ankaar, ha parlato dell’abbandono della lotta armata del suo stesso gruppo. La notizia, riportata dai principali media italiani in queste ore, fra cui l’agenzia Ansa, è decisamente rilevante visto che il PKK è in aperto conflitto con l’esercito turco da ormai 40 anni: che veramente sia arrivato alla parola fine questa lotta fratricida che nel corso degli anni ha portato a numerose vittime?



La speranza è ovviamente di sì, e stando a quanto dichiarato da Abdullah Ocalan sembrerebbe fattibile. Questi ha infatti spiegato che se ci dovessero essere le “giuste condizioni”, lo stesso ha il “potere teorico e pratico” per poter porre fine a violenze e conflitti, passando invece ad un terreno che sia “legale e politico”. Le sue parole sono riportate come detto sopra da numerosi portali online italiani citando vari media turchi, attraverso un messaggio che è stato riferito da un deputato del partito Dem, parente dello stesso Abdullah Ocalan.



ABDULLAH OCALAN, LA VISITA IN CARCERE DOPO 18 MESI DI UN FAMIGLIARE

Ricordiamo che quest’ultimo è stato arrestato 25 anni fa, nel 1999, e si trova attualmente in carcere sull’isola di Imrali, condannato all’ergastolo. Un’altra notizia è che allo Ocalan è stato concesso di incontrare la propria famiglia dopo ben 18 mesi, così come fatto sapere da Omer Ocalan, appunto il parente di cui sopra.

I media turchi segnalano anche una proposta ritenuta controversa, da parte di Devlet Bahçeli, leader del Nationalist Movement Party (MHP), che ha suggerito allo stesso Abdullah Ocalan di rivolgersi al Parlamento turco attraverso un messaggio di disarmo, cosa che avrebbe effettivamente fatto, come si evince dalle dichiarazioni di cui sopra. Gli analisti sembrano però divisi fra chi crede che si tratti veramente di un messaggio in qualche modo “di pace”, di disarmo, e chi invece pensa che dietro queste dichiarazioni vi siano solo dichiarazioni politiche.