Abel Ferrara: dipendente da alcol e droga

Abel Ferrara, regista americano classe 1951, per molti anni ha fatto uso di droga. Intervistato da Rolling Stones il regista ha racconto ha raccontato di quando iniziò a consumare erba a 16 anni e, da lì in poi, finì nel vortice delle dipendenze: “Fumavo quando ce n’era e basta. Poi, col tempo e coi primi soldi, sono passato alla cocaina. Mi dicevo che non mi sarei mai fatto di eroina, però non è andata così… mentre giravo ero sempre strafatto”. Ma non solo droga, anche alcol: “Bevevo 40 birre al giorno. Una volta una fidanzata mi disse: Sei l’unica persona al mondo in grado di bere una six-pack mentre dorme”. Sul set di Napoli Napoli Napoli uno degli attori gli ha consigliato una comunità, che rispetto alle cliniche americane era gratuita e aiutava a uscirne: “Ho avuto un momento di grazia, non c’entra la paura della morte, mi sono detto che non era la vita che volevo fare e in Italia ho incontrato una comunità di persone straordinarie che mi hanno accolto e accompagnato nella mia riabilitazione. Se non avessi smesso sarei morto”, ha detto al Corriere della Sera.



Abel Ferrara: la redenzione del regista americano

Ora Abel Ferrara è “pulito” da dieci anni e va in giro per Roma, dove abita, con una bottiglietta d’acqua. “Non bevo e non faccio uso di droghe da otto anni. C’è una linea divisoria nella mia mente a proposito di quello che faccio, so e apprezzo. Sono consapevole di avere una seconda chance. Ho due figlie grandi, che hanno 32 e 27 anni, e non sempre sono stato il padre ideale. Ma lo sono diventato. Adesso ci sono, per loro e per Anna”, aveva detto nel 2020 a GQ. Dopo tanti anni il regista è ancora in cerca della sua redenzione: “Continuo a trovare la mia redenzione in ogni momento. Sto provando ad andare avanti giorno per giorno. Ho tante cose che necessitano di redenzione quando guardo indietro, a tutta la mia fase “cattiva”. Ne sono cosciente… Quindi cerco di farci i conti a poco a poco, passo dopo passo. Mi assicuro di essere giusto con le persone che amo, con quelle che mi stanno intorno. Di prendermi cura delle cose qui e ora”.

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