Abolire il canone RAI e il super-bollo auto: sono queste le due proposte di legge che la Lega ha presentato alla Camera dei deputati, battaglie peraltro già ingaggiate nel corso della scorsa legislatura. In particolare, la richiesta del Carroccio è quella di abrogare “le norme che impongono il pagamento del canone di abbonamento alle radioaudizioni e alla televisione, nonché della relativa tassa di concessione governativa” e cancellare “la maggiorazione sulla tassa automobilistica per le autovetture e gli autoveicoli destinati al trasporto promiscuo di persone e cose con potenza superiore a 252 cavalli vapore (CV), il cosiddetto super-bollo”.



Peraltro, in tempi tutt’altro che sospetti (era il 9 febbraio) anche il ministro dell’Economia Giorgetti aveva comunicato che dal 2024 le cose sarebbero mutate: Dalla bolletta il canone RAI dovrà uscire e quindi l’anno prossimo bisognerà trovare un altro strumento. Giocoforza, una variazione dovrà esserci ed è anche per questo che la Lega prova a “sfruttare” questa fase di rinnovamento per tentare di condurre in porto la propria lotta.



PROPOSTA DI LEGGE CONTRO IL CANONE RAI, LEGA: “BALZELLO ANTIQUATO”

La Lega, come si legge sul quotidiano “Il Tempo”, ha sottolineato che “il canone di abbonamento alla RAI, istituito nel lontano 1938, è diventato una vera e propria tassa di possesso sulla televisione, presupponendo il dominio dell’etere da parte dello Stato. Si tratta di un balzello antiquato e iniquo che non ha alcun motivo di esistere, anche in virtù del maggiore pluralismo indotto dall’ingresso sul mercato di nuovi editori e dall’apporto delle nuove tecnologie”.

Secondo il partito di via Bellerio, inoltre, il canone RAI costituisce un’imposta socialmente ingiustificata, perché colpisce indiscriminatamente, indipendentemente dal reddito, dall’età e dall’utilizzo, e in particolar modo le fasce più deboli della popolazione. Si richiede, altresì, l’istituzione di unregolamento per coordinare le norme della legge con la normativa che regola il settore, anche in relazione alla copertura del fabbisogno finanziario dei servizi di radiodiffusione, al fine di un’efficiente ed economica gestione dei servizi”.