Quasi una svolta storica quanto registrato per i test di ingresso dell’università in merito alle facoltà di medicina e chirurgia, ma anche odontoiatria, medicina veterinaria e protesi dentaria: è stato eliminato lo “sbarramento” iniziale. La notizia è stata riportata stamane dal sito dell’Adnkronos e riporta quindi lo stop definitivo del numero chiuso per queste facoltà, una modifica che giunge dopo anni di “battaglie” da parte di coloro che da anni chiedono a gran voce di eliminare appunto il test di ingresso.



Il via libera è giunto in queste ore da parte del senato, che ha dato il lasciapassare al disegno di legge che ha appunto modificato le modalità di accesso per le suddette facoltà di medicina, così come poi annunciato e confermato dal ministero dell’Università e della Ricerca. Cosa prevede di preciso la riforma? Viene appunto abolito il numero chiuso al primo semestre, quindi addio al test di ingresso di Medicina, così come di altre facoltà “sanitarie”, di conseguenza tutti, dall’anno scolastico 2025-2026, potranno iscriversi liberamente, con gli aspiranti medici che non dovranno sostenere alcun test di ingresso.



STOP TEST DI INGRESSO MEDICINA: RIORGANIZZATO L’INTERO SISTEMA

In tale modo si punterà quindi a riorganizzare l’intero sistema inerente le professioni medico-sanitarie, con benefici non soltanto per le stesse facoltà universitarie, quanto per l’ssn, il sistema sanitario nazionale, che negli ultimi anni ha registrato una enorme carenza di medici, e una fuga all’estero viste le maggiori possibilità di fare carriera e guadagnare di più rispetto all’Italia.

Con l’eliminazione del test di ingresso, inoltre, il governo di Giorgia Meloni punta ad una selezione che sia più equa e che sia basata solo ed esclusivamente sulle competenze che vengono acquisite dagli studenti. Si accederà infatti grazie ai crediti che le matricole avranno acquisito nel percorso di studio precedente, quello delle scuole superiori, nonché attraverso la posizione nella graduatoria nazionale.



STOP TEST DI INGRESSO MEDICINA: IL COMMENTO DEL MINISTRO BERNINI

Anna Maria Bernini, ministro titolare dell’università e della ricerca, ha parlato di una giornata storica che garantisce a tutti gli aspiranti medici di diventare appunto dei professionisti. In Italia c’è una carenza di ben 30mila professionisti, un numero che servirà a coprire il fabbisogno dei prossimi anni, e ovviamente con lo sbarramento tale carenza non viene colmata. Il ministro Bernini ha spiegato di aver aumentato già i posti disponibili per i corsi di laurea sia di medicina che di chirurgia e di veterinaria, ma con l’addio dello sbarramento viene rivisto completamente il criterio di selezione.

Viene previsto un semestre “filtro” con degli “esami caratterizzanti”, i cui risultati saranno riconosciuti per dei precisi percorsi formativi e al termine del primo anno poi si tireranno le somme e i più bravi potranno accedere al secondo anno mentre gli altri sceglieranno un percorso simile. La ministra ha concluso che così facendo stiamo investendo nelle aspirazioni dei nostri ragazzi, e nel contempo si garantisce una preparazione di qualità con una formazione d’eccellenza. Attraverso la riforma si è deciso infine di stabilire dei percorso di orientamento durante gli ultimi anni delle scuole superiori con dei percorsi specifici.