Abolizione del contante: la sinistra torna alla carica con questa proposta. In particolare, è Matteo Renzi a spingere in tal senso. «Dobbiamo superare il contante», ha dichiarato nei giorni scorsi il leader di Italia Viva. Ma per andare verso una società senza contante bisogna decidere come farlo. «Ci sono persone che dicono di puntare sulla carta di credito, ma io penso che la prospettiva sia il telefonino». Della stessa idea è Romano Prodi: «Dobbiamo rendere la carta di credito conveniente rispetto al contante. Facciamo in modo che costi qualcosa pagare con cartamoneta». In precedenza, anche Nicola Fratoianni di Sinistra Italiana ne parlava come di un’opportunità. «Visto che ci dobbiamo modernizzare e faremo le App per controllare gli spostamenti di tutti, per la sicurezza… Vogliamo dire che aboliremo il contante prima o poi in Italia? Così diamo una bella botta ai 110 miliardi di evasione». Dunque, almeno sull’abolizione del contante la sinistra è compatta. Al netto del dibattito politico, con la pandemia di coronavirus sono aumentati i pagamenti digitali.
ABOLIZIONE DEL CONTANTE, VANTAGGI E RISCHI
Chi spinge per l’abolizione del contante tiene conto anche di un altro aspetto: i soldi di carta comportano dei costi. La Banca d’Italia ha stimato nel report di marzo 2020 un costo di 7,4 miliardi all’anno, mentre le carte di credito costerebbero 850 milioni di euro. Quindi, si può ridurre la circolazione di contante che rappresenta peraltro anche una fonte di contagio, risparmiare e al tempo stesso combattere l’evasione. L’abolizione del contante richiede una rivoluzione (anche digitale) che è possibile solo attraverso una serie di riformi e controlli. Intanto c’è una petizione per chiedere al Parlamento di completare la transizione del denaro contante a quello elettronico. Tra i firmatari c’è Alfonso Sabella, magistrato di grande esperienza nella lotta alla criminalità organizzata, già assessore alla Legalità a Roma con Ignazio Marino sindaco. Rischi e “contro” non mancano: dalla perdita della privacy all’eventualità che la criminalità cominci a usare circuiti paralleli, senza dimenticare che coloro che lavorano in nero si ritroverebbero sul lastrico, quindi bisognerebbe valutare un condono per i datori di lavoro, cuneo fiscale e incentivi sostanziosi.
ALL’ESTERO SONO “ESPLOSI” I DEBITI
L’abolizione del contante in Finlandia ha provocato un indebitamento maggiore. I finlandesi si sono ritrovati indebitati del 127 per cento rispetto al loro reddito, secondo quanto riportato da Affaritaliani, che fa riferimento alla Banca di Finlandia. «L’indebitamento ha a che fare con il modo in cui vengono effettuati i pagamenti nei Paesi nordici, perché l’intero processo di pagamento per gli acquisti è diventato letteralmente invisibile», ha dichiarato Jenni Hellstrom, direttore della comunicazione della Banca di Finlandia. L’abolizione del contante richiede la digitalizzazione dei pagamenti, diventati quindi immateriali. Servono carte e applicazioni mobili, ma così si rischia di perdere il “controllo” delle proprie finanze? Il Fondo Monetario Internazionale sostiene l’abolizione del contante, raccogliendo il plauso della Commissione europea. L’Italia, dal canto suo, è tra le nazioni che usa più contante. Forse è per questo che siamo uno dei popoli che riesce a risparmiare di più al mondo, nonostante la crisi economica?