Il ministro dell’Economia finlandese Junnila si dimette dopo aver invocato “aborti climatici” in Africa. Lo scandalo ha travolto il rappresentante dell’estrema destra della Finlandia, in carica da appena dieci giorni. Al centro della bufera sono finite alcune dichiarazioni dell’ex ministro, come la promozione di veri e propri aborti “climatici” nel continente africano, il cui obiettivo sarebbe stato ridurre le emissioni globali di anidride carbonica



L’ex ministro era anche stato oggetto di una mozione di sfiducia presentata a causa dei legami di Vilhelm Junnila con gruppi neonazisti, ma anche di alcune sue battute e dichiarazioni bollate come estremiste e razziste. E non solo quella sugli “aborti climatici” invocati per l’Africa. Per esempio il quotidiano El País cita quando a marzo, durante un evento elettorale, il politico si fosse congratulato con un membro del partito per essersi candidato all’88esimo posto nelle liste elettorali, un numero usato nella simbologia neonazista in riferimento a Hitler. Inoltre durante la precedente legislatura a guida di Sanna Marin, Junnila era stato l’oratore principale di vari eventi organizzati dal Movimento di resistenza nordica, gruppo neonazista dichiarati fuori legge dalla Corte Suprema nel 2020. Dopo l’approvazione della mozione di sfiducia, il primo ministro conservatore Päivi Räsänen aveva ricordato su Twitter che nel 2019 Junnila aveva proposto, in un’interrogazione parlamentare scritta al governo, l’appoggio di Helsinki agli “aborti climatici” nei paesi africani con i più alti tassi di natalità per ridurre l’impatto delle attività umane sull’ambiente. Da qui ha avuto inizio la bufera contro l’ex ministro.



Bufera su ex ministro Junnila: invocò “aborti climatici” in Africa, duro colpo a nuovo esecutivo

L’ex ministro dell’Economia finlandese Junnila aveva replicato a Räsänen con un post su Facebook in cui affermava che la sua proposta di quattro anni fa “è un’iniziativa pienamente in linea con l’accordo di programma” del nuovo governo finlandese a guida della destra e dell’estrema destra. La tesi è che una drastica riduzione del tasso di natalità in Africa, tramite appunto “aborti climatici”, avrebbe il potere di migliorare la qualità della vita nel continente, favorendo l’empowerment di donne e ragazze e comportando “progressi nel raggiungimento degli obiettivi climatici“.



Di fronte alle pressioni, Junnila ha annunciato le sue dimissioni attraverso un comunicato: “Nonostante la fiducia del partito e del mio gruppo parlamentare, vedo la questione come segue: considerando la continuità del governo e la reputazione della Finlandia, penso che sia impossibile per me continuare in modo soddisfacente come ministro“. La polemica attorno all’ex ministro dell’Economia ha assunto proporzioni tali da aver quasi provocato la caduta del nuovo esecutivo a meno di una settimana dalla sua costituzione