Dieci anni di differenza, lei una bambina, 14 anni. Il fidanzato invece di anni ne ha 24. Vivono in un paesino in provincia di Catania sulle pendici del vulcano Etna, scrive oggi Repubblica. Una storia di violenze, di cattiveria. Lui la picchia quasi ogni giorno. La ragazzina rimane incinta, tiene nascosta la cosa alla madre e al fidanzato e per paura di tutti e due decide di abortire. Quando lui viene a sapere della sua decisione, la picchia violentemente perché vorrebbe diventare padre, ma è ormai troppo tardi. Finalmente lei trova il coraggio di lasciarlo, ma lui non ci sta, si legge nell’articolo. La vuole, e lei ci ricade, torna da lui e rimane di nuovo in stato di gravidanza. Questa volta però, ha adesso 15 anni, vuole far nascere il figlio, niente aborto.
PICCHIATA MENTRE E’ INCINTA
Lo dice alla madre che solo adesso capisce quello che la figlia sta passando da tempo, riconosce che quei segni sul corpo della ragazza sono segni di botte. Il fidanzato viene allontanato, ma lui è una furia, le minaccia, telefona continuamente, dà fuoco alla porta della loro abitazione. Riesce a incontrare la giovane e sta per massacrarla ancora una volta di botte, perché ha “osato” andare dalla madre e lasciarlo. Ma per fortuna i carabinieri sono stati avvertiti: arrivano quando lui sta per cominciare il pestaggio. Lo arrestano. Chissà se l’incubo adesso è davvero finito.