Una svolta importante, quella annunciata dalla Corte suprema dell’Inghilterra e del Galles. Non è detto che vada in porto, ma già il fatto che si sia deciso di discutere il fatto è importante. Nei due paesi parte del Regno Unito è stata accettata la richiesta di rimettere in discussione l’attuale legge che consente di abortire fino alla nascita i bambini con sindone di Down. La motivazione presentata è “discriminazione delle persone a cui è stata diagnosticata la condizione”. La domanda è stata presentata da una donna con sindrome di Down, Heidi Crowter, e da Máire Lea-Wilson, madre di un figlio di sedici mesi con sindrome di Down. L’aborto nel Regno Unito è consentito fino alla 24esima settimana di gravidanza,  tranne quando il proseguimento della gravidanza è pericoloso per la salute fisica o mentale della madre, nonché nei casi in cui il bambino “soffre di anomalie fisiche o mentali come essere gravemente handicappato “.



SINDROME DI DOWN E LEGGI

Per i bambini a cui è diagnosticata la sindrome invece è permesso abortirli anche al momento della nascita. La signora Lea-Wilson, nella sua dichiarazione, ha detto come a suo figlio la sindrome non fosse stata diagnosticata se non alla 34settimana di gestazione. Il bambino è nato alla 36esima settimana: durante quel periodo, ha detto, i medici hanno continuato a insistere affinché abortisse. “Durante questo periodo di grande vulnerabilità, mi è stato detto che mio figlio non sarebbe stato in grado di vivere in modo indipendente, che non sarebbe stato in grado di camminare o parlare, avrebbe subito interventi chirurgici per correggere i suoi problemi intestinali e possibili difetti cardiaci congeniti, che c’era un alta probabilità di morte in utero e che avrebbe reso le nostre vite molto più impegnative “, ha detto in una dichiarazione pubblicata da Sky News. Tutte quelle insistenze l’avevano quasi fatta decidere per l’aborto, quasi convinto che un bambino Down sarebbe stata una tragedia. Oggi invece, dice, vivere con lui è una cosa meravigliosa: “Viviamo in una società che proclama che vogliamo dare potere alle persone con disabilità mentre invece si eliminano fisicamente i bambini Down. Meritano un’equa e uguale possibilità di vita”, ha detto.

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