Proseguono senza sosta le polemiche dopo la pubblicazione delle nuove linee guida sull’aborto con pillola Ru486. Come vi abbiamo raccontato, le nuove disposizioni hanno annullato l’obbligo di ricovero per l’assunzione della pillola e non trovano il favore di Avvenire. Il giornale della Conferenza episcopale, in un articolo pubblicato oggi – domenica 23 agosto – dal titolo “Consultori e donne, la legge parla chiaro”, sostiene che le nuove linee guida violano la Costituzione: dato che «la rete consultoriale nasce con la finalità esattamente opposta: fornire un’alternativa alle donne che pensano di trovarsi costrette dalle circostanze più varie a spegnere in grembo la vita del proprio bimbo», coinvolgere i consultori nella pratica abortiva altera la disciplina in vigore con una semplice circolare «e non attraverso una modifica parlamentare della legge vigente».



Aborto con pillola Ru486, Avvenire: “Linee guida violano Costituzione”

Avvenire mette poi in rilievo che nella legge 405 del 1975 – che ha istituito i consultori – indica «la tutela della salute della donna e del prodotto del concepimento» tra gli scopi principali di queste strutture e negli otto articoli non c’è alcun riferimento all’interruzione di gravidanza, si parla unicamente ci contraccezione. Infine, l’affondo finale, con l’ipotesi di violazione della Costituzione: «Alterare questa disciplina con una semplice circolare – come fanno le nuove linee guida del Ministero della Salute che disciplinano il ricorso alla pillola abortiva -, e non attraverso una modifica parlamentare della legge vigente, darebbe vita a una violazione della Costituzione».

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