LA DECISIONE DELLA CORTE SUPREMA DI GEORGIA SULL’ABORTO DOPO 6 SETTIMANE: LA SENTENZA

Prima una durissima legge nel 2019 che si scaglia contro l’aborto: poi la “conferma” dopo la sentenza storica della Corte Suprema nel giugno 2022, fino allo stop del giudice della Corte di Fulton avvenuto la scorsa settimana: il tema dell’aborto nello stato americano della Georgia subisce ancora una volta un drastico “cambio di programma”, con la nuova sentenza giunta il 23 novembre dalla Corte Suprema di Georgia. «La Georgia può far rispettare una legge che vieta l’aborto dopo sei settimane di gravidanza», fanno sapere i giudici di più alto grado dello stato mentre lo stato fa appello contro un’ordinanza del tribunale di grado inferiore che la annulla, ha deciso mercoledì la più alta corte dello stato governatore dal repubblicano Brian Kemp.



In una ordinanza di una sola pagina, senza al momento motivazioni addotte (usciranno nelle prossime settimana, ndr) la Corte Suprema della Georgia ha annullato la sentenza del tribunale di grado inferiore (dal giudice Robert McBurney della Corte Superiore della Contea di Fulton) che a sua volta annullava il divieto di aborto dopo 6 settimane. La prima conseguenza diretta è che le cliniche per indurre gli aborti, dopo aver ripreso le operazioni in questi ultimi giorni, dovranno fermarsi nuovamente per non incorrere nelle sanzioni nazionali. Il 15 novembre scorso infatti il giudice della Corte superiore della contea di Fulton, Robert McBurney, ha stabilito che il divieto di aborto in Georgia dopo 6 settimane dal concepimento non era valido perché quando è stato firmato nel 2019, era in vigore la sentenza del 1973 della Corte suprema degli Stati Uniti (la Roe. v. Wade) e che quindi consentiva l’aborto ben oltre le sei settimane.



ABORTO-USA, ORA COSA SUCCEDE IN GEORGIA

La legge “sul battito cardiaco” approvata dalla Georgia nel 2019, secondo il tribunale della Georgia, era profondamente incostituzionale in quanto appunto tre anni fa era ancora vigente la norma federale della “Roe vs Wade”. L’attività cardiaca può essere rilevata, secondo gli ultimi studi, tramite ultrasuoni nelle cellule all’interno dell’embrione e calcolabile circa sei settimane dopo l’inizio della gravidanza: per questo motivo la Georgia insistette nell’approvare la legge più dura in America contro l’aborto, considerandolo vietato in quasi tutti i casi dopo le 6 settimane dal concepimento.



Questa ultima sentenza della Corte Suprema della Georgia invece ristabilisce la legge del 2019 (rinnovata nel 2022) in quanto dallo scorso giugno la Corte Suprema degli Stati Uniti ha eliminato la Roe vs Wade considerando il “diritto all’aborto” non costituzionale e rimandando ai singoli Stati la decisione in merito all’interruzione di gravidanza. Durissima la nota della vicepresidente di Planned Parenthood, Amy Kennedy, contro la decisione della Corte di Georgia: «inconcepibile che la Corte Suprema della Georgia abbia scelto di negare alle donne incinte la possibilità di decidere cosa è meglio per la propria vita e il proprio futuro».