L’Irlanda del Nord era l’unica parte rimasta del Regno Unito, a differenza di Inghilterra, Scozia e Galles, a non aver mai approvato il matrimonio tra persone dello stesso sesso e l’aborto, se non nei casi in cui la vita della madre era in pericolo. Questa parte dell’Irlanda, rimasta al Regno Unito al momento dell’indipendenza del resto dell’isola perché la maggioranza della popolazione era unionista e lealista in quanto in gran parte protestanti e discendenti di coloni che erano giunti dall’Inghilterra, evidentemente ha sempre avuto dal punto di vista politico un forte influsso da parte dei cattolici. Solo così si spiega il rifiuto del matrimonio gay e dell’aborto.
IRLANDA DEL NORD DIVISA
Ma tutto cambierà dalla mezzanotte di oggi. Lo scorso luglio infatti una schiacciante maggioranza di parlamentari inglesi, vista l’incapacità dei colleghi nordirlandesi a trovare un accordo, ha approvato l’Executive Formation Act 2019, di fatto abrogando le relative leggi che risalivano al 19esimo secolo. E’ stato dunque il parlamento di Westminster ad arrogarsi tale diritto, visto che l’Irlanda del nord è sottomessa a Londra, un parlamento che da anni non torva un accordo sulla Brexit ma che su aborto e matrimoni gay non ha dubbi. Si deve comunque ancora proporre una legge vera e propria sulla libertà di abortire: nel frattempo il governo di Belfast pagherà le spese di trasporto per accedere ai servizi di interruzione di gravidanza in Inghilterra. Il matrimonio tra persone dello stesso sesso sarà invece legale a partire dal prossimo mese di gennaio, c’è già una coppia in attesa per celebrare la prima unione gay nordirlandese. C’è comunque una grossa spaccatura tra la popolazione. Ancora oggi sostenitori delle due parti pro e contro aborto hanno manifestato davanti al parlamento di Belfast.