Una multa di quasi un milione di dollari per aver effettuato una indagine giornalistica. E’ quanto ha deciso una giuria californiana nei confronti di David Daleiden accusato di aver danneggiato gli affari della catena di cliniche abortistiche Planned Parenthood mettendo online 14 video in cui ci sono le prove del traffico di vendite di bambini abortiti, rivenduti a cliniche e università per studi scientifici o commercio delle parti del feto. Tutto questo nonostante nell’ambito del processo diversi testimoni di Planned Partnhood abbiamo ammesso sotto giuramento che quanto si vede nei video sia vero, cioè che sono stati venduti organi fetali per ottenere un ritorno economico.



TRA ABORTO E LIBERTA’

Nei video, dirigenti della catena di cliniche abortiste hanno ammesso di aver eseguito aborti in un certo modo per non danneggiare gli organi in modo che potessero essere venduti. Si vede anche un dirigente richiedere un’auto di lusso come pagamento per il traffico di organi e che si vantava della sua capacità di ottenere “cadaveri fetali intatti” ammettendo che queste pratiche sono a conoscenza delle madri che habbo abortito. Secondo il giudice, “l’imputato ha invaso luoghi privati, criminalizzando i dipendenti della clinica e quindi Planned Partnhood è stata danneggiata e ha diritto a un risarcimento per danni nominali”. Daleiden ha commentato che la decisione della giuria “è un pericoloso precedente per i giornalisti e per i diritti civili, un messaggio che significa che chi critica e indaga i potenti non è più protetto dalle istituzioni”. Su Planned Partnhood, proprio grazie a questi video, è in corso da tempo una indagine federale.

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