Aborto in Belgio: si pensa di concederlo fino alla 18esima settimana
Il Belgio sembra intenzionato a modificare la sua legge sull’aborto in direzione di un generale prolungamento del tempo concesso alle donne per richiedere l’interruzione della gravidanza. Non si tratterebbe ancora di una decisione concretamente presa, ma piuttosto di un consiglio avanzato dal comitato scientifico deputato proprio alla valutazione dei regolamenti sulle gravidanze, che venerdì avrebbe mandato una nota al governo.
Il comitato scientifico, infatti, avrebbe “raccomandato il prolungamento del periodo” di aborto, si legge nella valutazione citata dal quotidiano italiano La Verità. L’idea sarebbe quella di raggiungere le 18 settimane, pari a circa i 4/5 mesi, rispetto alle 12 attualmente concesse e ritenute dal mondo scientifico un buon indicatore per capire quando le cellule diventano un feto vero e proprio. Similmente, per rendere l’aborto più facilmente accessibile alle donne, il comitato avrebbe anche consigliato di ridurre i tempi di riflessione obbligatori, ovvero il periodo tra la richiesta di abortire e la consegna del certificato, “da 6 giorni a 48 ore“. A sorprendere, però, sono le motivazioni addotte dal comitato.
Le ragioni per allungare il periodo di aborto
Insomma, l’aborto in Belgio, se il governo dovesse effettivamente accettare la proposta del comitato scientifico, sarà concesso fino alla 18esima settimana dal concepimento, mentre il tempo per il ripensamento passerà ad appena 48 ore. Una questione che, ovviamente, avrebbe sollevato diverse reazioni, ma che stupirebbe soprattutto perché non sembra che vi sia nessuna base scientifica per ritenere tale data una sicurezza di qualche tipo.
In particolare, lo stesso comitato evidenzia che la nuova legge sull’aborto servirebbe per tenersi al passo con i tempi. Le 12 settimane, infatti, non corrisponderebbero più “né allo stato d’animo della società odierna, né al posto occupato dalle donne, né ai progressi della scienza“. A preoccupare è il fatto che, se sono gli stravolgimenti sociali a determinare il tempo utile per interrompere la gravidanza, allora si potrebbe arrivare tranquillamente anche al nono mese, oppure, sostiene La Verità, a concedere l’aborto anche dopo la nascita, riconfigurando il reato di infanticidio. Un’esagerazione, certamente, ma utile se non altro a capire perché la proposta in Belgio starebbe facendo tanto clamore mediatico.