La Francia sta facendo molto parlare di sé dopo la decisione di includere l’aborto tra i principi della Costituzione, tema sul quale ha riflettuto il costituzionalista Vincenzo Baldini sulle pagine del quotidiano La Verità, soprattutto nell’ottica dei possibili rischi. Particolarmente forte, in merito, la posizione dell’arcivescovo emerito di Parigi, Michel Aupetit, secondo il quale la nazione “è diventato uno Stato totalitario“.
Posizione che secondo Vincenzo Baldini è forse leggermente eccessiva, perché a suo avviso includere l’aborto in Costituzione, in paese come la Francia è l’espressione stessa dei valori costituzionali, basati su un fermo “liberalismo”. Similmente, non crede che ci sia neppure il rischio “di una conversione della libertà in obbligo giuridico” che anzi, paradossalmente, “è più concreto qualora la libertà di aborto ricevesse una regolazione solo legislativa”. Non vi sarebbero, inoltre, rischi per gli obiettori di coscienza inserendo il diritto all’aborto in Costituzione, perché numerose tutele sono già previste “dalla Dichiarazione del 1789 e dalla Carta dell’Ambiente del 2004”, dove oltre a i “diritti naturali”, si parla di “libertà di opinione e di diritto alla salute, concetto in cui può rientrare anche l’esigenza di non subire una coazione psicologica attraverso l’obbligo di prestazioni contrarie alla coscienza individuale”.
Baldini: “L’aborto in Costituzione cozza con i principi UE”
Nonostante, tuttavia, il quadro narrativo a sostegno dell’aborto in costituzione secondo Baldini sia piuttosto stabile e forte, il provvedimento non è esente da rischi e problemi. In primo luogo, definire l’aborto un diritto “poggia sulla premessa – nient’affatto fondata scientificamente – che l’embrione o il nascituro, almeno fino a una certa fase del suo sviluppo, sia portio mulieris, privo di ogni diritto o riconoscimento giuridico”. Tesi, tuttavia, che ignora “dati ormai storici della biomedicina che documentano nell’embrione l’esistenza di un livello apprezzabile di vita“.
Inoltre, con l’aborto in Costituzione, sottolinea Baldini, “si sono elementi per ritenere che, in futuro, possa insorgere un conflitto con l’Unione europea“, ma “anche all’interno dello stesso ordinamento francese”. Infatti, all’interno “della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, nella Convenzione europea dei diritti dell’uomo e nella Carta dei diritti fondamentali Ue”, trattati a cui la Francia aderisce, è prevista chiaramente “la tutela della vita e della dignità come diritti dell’uomo”. Cornice normatica che, in quanto sovranazionale, deve essere rispettata anche della Francia, che vi ha liberamente aderito, e che potrebbe porre non pochi problemi nel “coordinamento di tale disciplina con la posizione libertaria” che ha portato ad inserire l’aborto in Costituzione.