Il presidente Joe Biden l’ha definito un “incubo”, incalzato dalla sua vice Kamala Harris che ha criticato l’ignoranza dei legislatori sul funzionamento del corpo delle donne; ma la Florida va avanti e vara l’ennesima legge contro il diritto all’aborto, sulla scia delle recente pronuncia da parte della Corte Suprema che ha aperto le porte ad una delle leggi più rigide degli States. Una decisione che è stata accolta con ampie opposizioni da buona parte della stato della Florida e che ha ancora un’unica possibilità di essere invertita in un referendum sull’aborto che si terrà non prima di novembre.
Scendendo nel merito dalla nuova legge, mossa ovviamente dal governatore ultra-repubblicano Ron DeSantis, a partire dalla giornata di mercoledì è stata vietata qualsiasi pratica abortiva dopo la sesta settimana di gravidanza, similmente a come avviene nella quasi totalità degli stati che confinano con la Florida e che rende l’aborto di fatto impossibile da praticare. Come ricorda la stessa Harris, infatti, alla sesta settimana è quasi impossibile sapere della gravidanza, dato che corrisponde ad un ritardo di sole due settimane con il ciclo mestruale.
La reazione di Biden: “Il divieto all’aborto in Florida è colpa di Trump”
Con la nuova legge, insomma, si chiude la stagione della Florida come meta di migliaia di donne americane per praticare l’aborto, dato che mentre negli stati confinanti il diritto era stato abrogato già da diversi mesi, lì rimaneva attivo il testo che lo permetteva fino alla quindicesima settimana. Immediata la reazione del presidente Joe Biden che in una nota citata dal Corriere ha criticato il nuovo, “estremo”, divieto all’aborto in Florida, denunciando che alla sesta settimana “molte donne non sanno di essere incinte. C’è una persona responsabile di questo incubo“, ha incalzato il presidente, puntando il dito contro “Donald Trump”.
E mentre il tycoon non ha commentato la notizia, forse per evitare di inimicarsi ancora di più l’elettorato femminile molto sensibile al tema, è intervenuta anche Kamala Harris che si trovava proprio in quel momento nel sunshine state. La vice ha denunciato il fatto che “gli estremisti che hanno scritto questo divieto non sanno nemmeno come funziona il corpo di una donna. Oppure semplicemente non gli interessa”. Tutto, sull’aborto in Florida, ora si gioca con il referendum di novembre che chiede di difendere il diritto ed iscriverlo nella Costituzione statale, ma serviranno almeno il 60% dei voti a favore.