L’accesso all’aborto sarebbe reso più difficile a causa del Coronavirus, di conseguenza in Francia c’è chi lancia la proposta di allungare il periodo in cui esso è consentito dalla legge. Liberation, quotidiano schierato sul fronte abortista, parla di una situazione che sarebbe “più che mai urgente” e riporta le parole di Caroline Rebhi, dirigente di una associazione che aiuta le donne ad abortire: “Negli ultimi quindici giorni, abbiamo ricevuto una cinquantina di appelli da parte di donne che vogliono andare all’estero per avere accesso all’aborto avendo ormai passato il limite di legge imposto in Francia”.
L’associazione si lamenta anche del fatto che alcune di queste donne sono state bloccate alla frontiera, come è d’altronde logico che sia in questo periodo di confini chiusi. Insomma, si vorrebbe che l’aborto venga posto al di sopra della legge come diritto umano inviolabile ma fortemente a rischio e di conseguenza l’unica soluzione – dal momento che andare all’estero è complicato in queste settimane – sarebbe allungare il periodo nel quale esso è consentito.
Per la precisione si vorrebbe portare dalla dodicesima alla quattordicesima settimana il limite legale per l’interruzione volontaria della gravidanza (unico modo in cui viene chiamata, non essendo mai utilizzata la parola aborto).
ABORTO IN FRANCIA: CORONAVIRUS PRETESTO PER ALLUNGARE I TERMINI?
I problemi di una donna che volesse avere accesso all’aborto sarebbero molteplici, fin dalle difficoltà per poter acquistare un test di gravidanza, anche se recarsi in farmacia è certamente consentito anche in Francia. La sensazione è dunque che il Coronavirus venga utilizzato come pretesto per il vero obiettivo dei gruppi pro-aborto: allungare il periodo in cui esso è lecito.
Infatti la legge francese già consente di andare oltre il limite delle dodici settimane in circostanze eccezionali: se l’obiettivo fosse solamente quello di consentire l’IVG a una donna che già aveva deciso di abortire ma non ha fatto in tempo, ci si aspetterebbe che i gruppi femministi sul piede di guerra spingano per far sì che l’utilizzo di quella clausola sia ampiamente garantito alle donne in tempo di Coronavirus.
Lamentarsi delle frontiere chiuse o della difficoltà ad acquistare un test di gravidanza ci lascia invece la nettissima sensazione che l’obiettivo sia un altro e il Covid-19 solo il pretesto per arrivare a un prolungamento definitivo del periodo in cui l’aborto è considerato legale in Francia. Forse sarebbe meglio dichiarare apertamente questo obiettivo per aprire un dibattito di modifica della legge, senza utilizzare una pandemia come scusa…