Negli Stati Uniti d’America è stata istituita una task-force utile a tutelare il diritto delle donne all’aborto. La conferma ufficiale di questa notizia è stata fornita dal Dipartimento di Giustizia a stelle e strisce e confermata dalla Casa Bianca nell’ambito di una nota diffusa a mezzo stampa, nella quale viene chiarito che il team sta lavorando già da mesi in previsione della decisione della Corte Suprema che a fine giugno ha ribaltato la sentenza del 1973 “Roe V. Wade”.
La task-force sull’aborto avrà come guida dalla viceprocuratrice generale Vanita Gupta e si occuperà di vigilare su governi e leggi locali che minacciano e ledono i diritti delle donne. Saranno altresì valutate azioni legali contro gli Stati che vietano i farmaci per l’aborto o che tentano di impedire a una persona incinta di recarsi al di fuori del proprio Stato per abortire. La task-force includerà personale dedicato e i rappresentanti di un’ampia fascia del Dipartimento di Giustizia, tra cui la divisione civile, gli uffici dei procuratori degli Stati Uniti, la divisione per i diritti civili, l’ufficio dei consulenti legali, l’ufficio per l’accesso alla giustizia e l’ufficio del procuratore generale.
ABORTO, TASK-FORCE IN AMERICA: IL COMMENTO DELLA PLANNED PARENTHOOD FEDERATION OF AMERICA
Vanita Gupta, leader della task-force sull’aborto, ha commentato sulle colonne del “The Washington Post” che “la Corte ha abbandonato 50 anni di precedenti e ha tolto il diritto costituzionale all’aborto, impedendo alle donne di tutto il Paese di poter prendere decisioni cruciali sul proprio corpo, sulla propria salute e sul proprio futuro. Il Dipartimento di Giustizia è impegnato a proteggere l’accesso ai servizi riproduttivi”.
In un comunicato, Alexis McGill Johnson, presidente e direttore generale della Planned Parenthood Federation of America, ha definito la nuova task force del Dipartimento di Giustizia “un passo significativo per fornire un quadro di riferimento per l’applicazione della protezione federale a coloro che aiutano le pazienti ad accedere all’aborto, e siamo ansiosi di vedere il suo lavoro prendere rapidamente forma”.