NUOVA LEGGE ANTI-ABORTO IN OKLAHOMA: MANCA FIRMA GOVERNATORE
Manca solo la firma del Governatore Kevin Stitt, ma essendosi già detto favorevole alla nuova legge anti-aborto, entro agosto lo Stato dell’Oklahoma potrebbe inserirsi nella lista di altri Stati Usa in forte contrasto alla “norma federale” in America, ovvero la famosa sentenza Roe v. Wade.
Il Parlamento dell’Oklahoma, a maggioranza Repubblicani, ha approvato nelle scorse ore un disegno di legge che di fatto vieta l’aborto in qualsiasi momento della gravidanza, salvo alcune ristrette eccezioni: in pratica si può procedere all’interruzione di gravidanza solo qualora la vita della madre incinta sia messa a forte rischio dalla gravidanza stessa. Stando alle pene e sanzioni previste dalla nuova legge Usa, i trasgressori possono essere punti con multa fino ad un massimo di 100mila dollari, o addirittura con 10 anni di galera (oppure con entrambe le misure). Rispetto ad altri Stati che già hanno imbracciato tale obiettivo, l’Oklahoma si appresta ad adottare regole più rigide di tutto il resto d’America. Si chiama “Senate Bill 612” la legge molto contestata dall’area liberal americana, con l’intero Congresso dello Stato nel Midwest che l’ha vista passare in entrambi i rami del parlamento. «Se la legge entrerà in vigore non sarà un problema per le donne dell’Oklahoma, ma anche per quelle del vicino Texas»: questo il monito lanciato dal gruppo di attiviste pro-choice intervenute davanti alla sede del Congresso di Oklahoma City. Molte delle donne infatti in arrivo dal Texas spesso fanno affidamento sulle cliniche dello stato dell’Oklahoma «per avere accesso all’interruzione di gravidanza»
ABORTO, COSA CAMBIA IN OKLAHOMA (E COME SI INSERISCE NEL DIBATTITO USA”
Se il governatore firmerà il provvedimento, la legge entrerà in vigore il prossimo 26 agosto: «qualsiasi legge sul diritto alla vita fosse finita sulla mia scrivania», era stato il commento dello stesso Stitt alcuni mesi fa, promettendo il via libera della legge anti-aborto nello Stato di Oklahoma.
L’approvazione della dura restrizione all’aborto viene ora legata a doppio filo al destino che avrà una legge simile in discussione nel Mississipi: la Corte Suprema Usa entro l’estate dovrà prendere ufficiale posizione sulla particolare legislazione che vede l’interruzione di gravidanza dopo 15 settimane vietata nella maggior parte dei casi. Proprio tale legge del Mississippi viene giudicata quella “limite” sulla quale viene messa in discussione la storica sentenza del 1973 che dirime l’accesso all’aborto negli Stati Uniti d’America: qualora fosse approvata dalla Corte Suprema (a maggioranza conservatrice con 6 giudici “contro” 3 progressisti), anche altri Stati potrebbero rivedere le proprie pratiche anti-aborto. E così il Maryland (di cui abbiamo parlato di recente qui, ndr), il Texas o anche Florida e la stessa Oklahoma potrebbero seguire l’esempio del Mississippi e ampliare le proprie legislazioni già fortemente pro-life in materia.