La Nato è stata troppo timida. Non ha dubbi Abraham Bachar, generale israeliano. Intervenuto ai microfoni de La Stampa, l’esperto ha analizzato la guerra in Ucraina e ha esordito spiegando che la Nato e gli Stati Uniti hanno dimostrato di non voler intervenire veramente per salvare Kiev.

Un atteggiamento, quello americano, già registrato con Obama e Trump. “Washington non è disposta a intervenire e a farsi coinvolgere in eventuali conflitti”, l’analisi di Abraham Bachar: “Non vuole più boots on the ground nelle guerre in corso”. Anche Biden, dunque, non vuole coinvolgimenti diretti, come del resto si è visto con il ritiro non pianificato dall’Afghanistan: “L’attenzione si sposta dal Medio Oriente alla regione indo-pacifica”.



ABRAHAM BACHAR SULLA GUERRA IN UCRAINA

Secondo il generale israeliano, gli Usa non stanno facendo abbastanza per l’Ucraina. “Se mi chiedete come andrà a finire questa guerra, vi dico che finirà con l’occupazione russa di una parte dell’Ucraina. A causa dell’inerzia sia della Nato che dell’Europa”, ha spiegato Abraham Bachar. Ma non è tutto. Secondo l’esperto, il Cremlino proverà a spingersi più a Ovest e non concentrarsi solo sulle regioni orientali: “Credo che Putin sappia che la Nato non interverrà più di tanto, e questa convinzione è rafforzata dalla fiducia che i suoi generali sulla loro capacità di conquistare, con il tempo, l’intera Ucraina, o per lo meno tutto l’Est”. Abraham Bachar ha spiegato che la Nato avrebbe dovuto fare qualcosa di più quando la Russia mostrava già atteggiamenti espansionistici: “Gli Stati Uniti si sono sempre sentiti guardiani intoccabili dell’ordine mondiale ma non hanno mostrato la giusta preoccupazione”. L’ad di Israteam ha aggiunto: “Avere questo ruolo autoproclamato significa anche che devi pagare un prezzo e inviare i tuoi soldati dove è necessario. E’ lo stesso atteggiamento che hanno usato nella guerra all’Isis, inviando aerei e addestratori militari ma quasi nient’altro. Se sei una superpotenza devi agire come tale”.



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