Sergio Abrignani, immunologo, rappresentante indicato dalla Conferenza delle Regioni in seno al Comitato Tecnico Scientifico, si è detto ottimista sulle colonne de “Il Mattino”, quotidiano a cui ha concesso un’intervista pubblicata sull’edizione di oggi, domenica 1° agosto 2021. Secondo l’esperto, in questo momento in Italia si assiste a una crescita dei contagi significativa a causa della variante Delta di SARS-CoV-2, che ha un indice di infettività Rt altissimo, uguale a 8. C’è però il vantaggio dei vaccini che, numeri e grafici alla mano, mostrano che gli esiti critici della malattia in chi ha più di 60 anni, sono drasticamente abbattuti.
Dunque, “prima di passare in zona gialla, arancione o rossa, vanno valutati tutti gli aspetti, incluso il basso tasso di ricoveri ospedalieri, in quanto negli altri Paesi questi scenari epidemiologici si sono verificati con un mese di anticipo”. Questo, grazie alla campagna vaccinale, condotta con attenzione ed efficacia anche ad altre latitudini.
ABRIGNANI: “I VACCINI PROTEGGONO DALLE COMPLICANZE”
Nel prosieguo della chiacchierata con i colleghi de “Il Mattino”, il professore Sergio Abrignani ha asserito che i vaccini, com’è ormai ben noto, proteggono in modo significativo dalle complicanze maggiori dell’infezione da Covid-19, che sono l’ospedalizzazione in terapia intensiva e la morte. Nei Paesi che hanno vaccinato tantissimo, come Gran Bretagna e Israele, si può notare la grande efficacia dei sieri anche contro la Delta. “In linea di massima, si può infettare un terzo dei vaccinati e il cento per cento dei non vaccinati, con un differente esito di malattia. I vaccinati sviluppano forme asintomatiche o paucisintomatiche e solo il 5% degli infettati vaccinati può avere complicanze serie”, ha affermato.
Per quanto concerne la terza dose del siero vaccinale, “l’Italia, come il resto d’Europa, sta pensando di somministrare le terze dosi ai fragili, agli immunodepressi, agli oncologici, a circa il 2% degli ultra60enni”, mentre chi non si vaccina del tutto “compie un atto di irresponsabilità verso se stessi e verso gli altri, in quanto il rischio di ammalarsi con la variante Delta è altissimo. Le motivazioni no vax? Sono false”.