Nelle ore in cui si discute della presunta pericolosità della vaccinazione eterologa, e cioé della possibilità di completare il richiamo con un vaccino diverso da quello della prima dose, è Sergio Abrignani, immunologo dell’Università Statale di Milano nonché componente del Comitato tecnico scientifico per l’emergenza Covid a ripristinare l’ordine delle priorità: “La cosa più pericolosa che si può fare è non fare la seconda dose“. L’esperto, intervistato ad Agorà su Rai 3, ha argomentato: “Quello che sappiamo dal Regno Unito è che se si rimane con una sola dose c’è un’efficacia dimezzata rispetto alla variante inglese rispetto al fare la seconda dose. Ma con la variante indiana la protezione scende al 20%, mentre facendo anche la seconda, la protezione sale all’80%“.
ABRIGNANTI: “PERICOLOSO NON FARE SECONDA DOSE”
Abrignani ha chiuso la questione specificando che “in vaccinologia, la seconda dose eterologa è una regola ed è più efficace“. Rispetto agli Open Day vaccinali dedicati ai più giovani, l’immunologo dice: “Non so se abbiano esagerato, quello che so è che in Italia la Sanità ha un’organizzazione regionale. Questo per alcuni è un pregio e per altri un difetto. Per me, va contestualizzato: in un momento di pandemia, con un Paese bloccato, a mio modo di vedere servirebbe un decisore unico“. A questo riguardo, Abrignani ha argomentato: “Non stiamo discutendo di cinquanta casi di meningite in Toscana o di mille casi di qualcosa in Sicilia ma stiamo discutendo di un Paese in ginocchio, con 126mila morti“. Quindi, “va bene la regionalizzazione della Sanità ma in un’emergenza occorre sempre una testa che decide“.