Sergio Abrignani, immunologo del Comitato tecnico scientifico, ne è sicuro: la terza dose è necessaria, e non solamente per mantenere il green apss attivo. Intervistato dal Corriere della Sera, ha spiegato che il booster “va fatto soprattutto perché garantisce l’innesco di una memoria immunologica più duratura e quindi una copertura più completa. Unito a mascherina e rispetto del distanziamento mitiga di molto il rischio pur non annullandolo“. Abrignani è aperto all’estensione della terza dose a tutti, anche sotto i 60 anni d’età: “Non è una decisione straordinaria, nel mondo della vaccinologia la terza dose distanziata dalle prime due, per persone che non hanno mai visto un certo microrganismo, è la normalità. Il nostro sistema immunitario come in questo caso, può aver bisogno di questa stimolazione per innescare una memoria di lungo termine che consenta di fare altri richiami non prima di 5-10 anni“.



SERGIO ABRIGNANI: “SPERO PRESTO VACCINO PER INFANZIA”

Abrignani ha toccato anche un altro argomento delicato: il vaccino per i più piccoli. Attualmente, osserva l’intervistatore del Corriere della Sera, un quarto dei contagi riguarda i ragazzi sotto i 20 anni: “Spero che il vaccino per l’infanzia sia disponibile prima possibile. È indispensabile togliere al virus la libertà di circolare tra i piccoli che, pur non ammalandosi se non in forma lieve, sono un veicolo di trasmissione“. Il prossimo passo secondo Abrignani dovrebbe essere dunque quello di vaccinare i bambini: “Spero che il vaccino per l’infanzia sia presto disponibile. È indispensabile togliere al virus la libertà di circolare tra i piccoli che, pur non ammalandosi se non in forma lieve, sono un veicolo di trasmissione“. Poi un messaggio ai titubanti: “Sono persone bloccate da grandi paure, per questo esitano, vanno comprese e aiutate. Più il tempo passa più sono solide le evidenze sulla sicurezza e l’efficacia dei vaccini. Le loro paure non hanno base scientifica, è irrazionale e rischia di fargli molto male. A 60 anni l’infezione da Sars-CoV-2 può portare alla morte nel 3-4% dei casi. I no vax? Lasciamo perdere. Hanno certezze paranoiche. Le storie sul microchip che ci verrebbe inoculato con i vaccini a mRNA o dei metalli contenuti fra le sostanze inoculate o sulla morte del 10% dei vaccinati sono sciocchezze tali che non sono neanche da discutere“.

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