Nella giornata di oggi il presidente palestinese Abu Mazen è stato ospitato a Roma dove ha incontrato sia il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che la premier Giorgia Meloni portando – in entrambe le occasioni – un messaggio di speranza per il futuro di Gaza e dei palestinesi affinché si superi finalmente la parentesi belligerante che si è generata attorno ai violenti attacchi da parte di Hamas il 7 ottobre dello scorso anno: la promessa di Abu Mazen è quella di rendersi – con la sua Anp – protagonista assoluto del futuro della piccola Striscia ormai martoriata; guidando un processo di pace con Israele lungamente negato sia a causa della presenza dei terroristi, che delle mire espansionistiche di del governo israeliano.



“Ciò che è avvenuto il 7 ottobre – ha messo immediatamente in chiaro Abu Mazen in calce all’incontro con Mattarella – è disumano e inaccettabile” al punto che l’Anp in più occasioni ha “chiesto ad Hamas la liberazione degli ostaggi”, ma superando quella terribile parentesi il suo auspicio è che ora venga veramente “avviata la soluzione dei due Stati e due popoli” contando anche sul supporto dell’Italia affinché “riconosca ufficialmente lo Stato di Palestina” per dare una svolta alle trattative, promettendo di prendere contatti con “i paesi arabi e musulmani [affinché] riconoscano lo stato di Israele”.



Mattarella dopo l’incontro con Abu Mazen: “Italia al lavoro per un cessate il fuoco e per il rilascio degli ostaggi”

Dal conto suo, dopo l’incontro con Abu Mazen il presidente Mattarella ha ricordato che “l’orrore del 7 ottobre” ha aperto ad “una spirale inaccettabile di violenza su Gaza che ha colpito i civili, donne e bambini”, dicendosi anche preoccupato “per quello che accade in Cisgiordania e Gerusalemme Est” con Israele che opera in competa controtendenza rispetto alle “risoluzioni dell’Onu” con una lunga scia di “violenza contro i palestinesi”: l’inquilino del Quirinale ha promesso di attivare l’impegno italiano “per un reale e definitivo cessate il fuoco“, oltre che “per il rilascio degli ostaggi nelle mani di Hamas”.



L’auspicio di Mattarella – condiviso anche da Abu Mazen – è che “la soluzione due stati due popoli sia immediata” per porre un definitivo freno alle sempre più frequenti “esplosioni di violenza” a cui assistiamo nell’interno Medio Oriente; mentre ragionando sul futuro il Capo di Stato ha ribadito che una volta giunti al tanto atteso cessate il fuoco su Gaza “l’autorità palestinese dovrà avere un ruolo centrale” sulla politica a Gaza.

Palazzo Chigi – invece – dopo l’incontro tra Meloni e Abu Mazen ha rilasciato una nota nella quale è stato ricordato “l’impegno dell’Italia a lavorare ad una soluzione politica duratura, basata sulla prospettiva dei due Stati” e sulla coesistenza pacifica tra “Israele e Palestina” con ferme garanzie di “sicurezza per entrambi”, con la premier che si è detta pronta a “svolgere un ruolo di primo piano nella stabilizzazione e nella ricostruzione della Striscia” e nel “rafforzamento delle Istituzioni palestinesi”.