Si è acceso (o riacceso?) negli ultimi giorni lo scontro tra Hamas e Abu Mazen, ovvero il presidente palestinese a guida dell’Organizzazione per la Liberazione della Palestina e dell’Autorità Nazionale Palestinese. Da diversi giorni, infatti, le due leadership palestinesi hanno ripreso ad attaccarsi a causa della recentemente annunciata, da parte dell’Anp, nomina di Muhammad Mustafa alla guida del governo di Ramallah, che prenderà il posto di Mohammed Shtayyeh.



Una nomina che non è affatto piaciuta ad Hamas, che in un messaggio su Telegram ha attaccato Abu Mazen per la decisione “unilaterale. Si tratta di un rafforzamento della politica di esclusione e di un approfondimento della divisione, in un momento storico cruciale, in cui il nostro popolo e la sua causa nazionale hanno un disperato bisogno di consenso e unità”, chiedendo “elezioni democratiche con la partecipazione di tutte le componenti del popolo palestinese”. Hamas ha rigettato la decisione di Abu Mazen, che “indica la profondità della crisi all’interno della leadership dell’Autorità, il suo distacco dalla realtà, e l’ampio divario tra questa e il nostro popolo”, ricordando che “la massima priorità nazionale ora è affrontare la barbara aggressione sionista e la guerra di sterminio e di fame che l’occupazione sta conducendo contro il nostro popolo nella Striscia di Gaza”.



Abu Mazen contro Hamas: “Non accettiamo consigli da chi ha causato la guerra”

Insomma, duro l’attacco di Hamas ad Abu Mazen per la nomina di Muhammad Mustafa. Una tensione generate, ritengono diversi osservatori, dal fatto che Mustafa è stato scelto per instaurare un governo tecnocratico che permetta all’Anp di sopravvivere e migliorare la sua presenza internazionale, in vista di una possibile (almeno secondo USA e Ue) guida della Striscia di Gaza dopo la fine del conflitto, che secondo Israele è prossimo alle sua battute d’arresto.

Immediata, dopo l’attacco da parte di Hamas, la risposta di Abu Mazen. Fatah, infatti, in una nota ha accusato i ‘colleghi’ di essere “separati dalla realtà”, sottolineando che “chiunque abbia causato la rioccupazione di Gaza da parte di Israele, e causato la Nakba che il popolo palestinese sta vivendo, specialmente nella Striscia, non ha il diritto di dettare le priorità nazionali”. Il problema, riporta ancora la nota di Abu Mazen di attacco ad Hamas, è che “la vita agiata che questa leadership vive in hotel a sette stelle l’ha resa cieca su ciò che è giusto”, sottolineando che “hanno lasciato il popolo palestinese ad affrontare una brutale guerra di sterminio senza alcuna protezione”.