Un trentottenne, in provincia di Firenze, è andato a processo per avere abusato della ex moglie, ma è stato assolto dopo l’esito della perizia psichiatrica. Gli esami, come ricostruito dal Corriere della Sera, hanno evidenziato che i suoi comportamenti erano il frutto di un “disturbo post traumatico da stress cronico ritardato connesso al vissuto infantile”. Da bambino, infatti, era stato vittima di torture all’interno della comunità del Forteto, nota alla cronaca per avere per anni praticato violenze sessuali e non solo ai danni dei piccoli ospiti con l’obiettivo di “liberarli dal male”. Le ferite provocate all’uomo ai tempi, secondo i medici, “non troveranno mai sutura”.



La sentenza è storica, in quanto non era mai accaduto che fosse dimostrata una così stretta correlazione tra i traumi infantili provocati dalla comunità del Forteto e le azioni odierne di coloro che un tempo erano i bambini ospitati. L’imputato è stato assolto due mesi fa dalle accuse di abusi nei confronti della ex moglie e recentemente da quelle per un reato minore, in entrambi i casi con la medesima motivazione.



Abusa della ex moglie, ma viene assolto: è colpa dei traumi vissuti da bambino

Il trentottenne assolto dopo avere abusato dalla ex moglie poiché scagionato dalla perizia psichiatrica, ad ogni modo, non è certamente l’unica vittima della comunità del Forteto. Per diversi decenni lì venivano portati minori in difficoltà. Ad accoglierli era Rodolfo Fiesoli, il fondatore soprannominato “Il Profeta”. L’uomo è stato condannato a 14 anni e dieci mesi di carcere insieme ad altri complici. Le inchieste, tuttavia, si sono limitate soltanto ad alcune denunce. In tempi più recenti ce ne sono state tante altre.



Le violenze a cui i bambini e adolescenti venivano sottoposti erano di ogni tipo: psicologiche, fisiche e sessuali. “Il sesso permeava l’esistenza della comunità, i minori divenivano prede e ciò avveniva, non solo con il consenso collettivo, ma anche con quello dei genitori affidatari presenti in comunità”, si legge agli atti. È inevitabile dunque che le vittime abbiano sviluppato disagi come il disturbo post traumatico da stress cronico.