Quella di oggi – mercoledì 29 maggio 2024 – è stata una giornata importante per il Vaticano che ha organizzato nella Santa Sede il convegno ‘Abusi sui minori, una lettura del contesto italiano tra il 2001 e il 2021‘ incentrata sulla lotta ad uno degli aspetti più criticati alla Chiesa nel corso dei decenni: una vera e propria missione lanciata da Papa Francesco e che ha già portato all’istituzione di una Pontificia Commissione per la tutela dei minori (presieduta da monsignor Luis Manuel Ali Herrera, ovviamente presente al convegno) e – presto – al primo rapporto sugli abusi all’interno della Chiesa.



Il convegno mirava a tracciare i confini di questo particolare – e spesso nascosto ed ingorato – problema e la sua evoluzione nel tempo fino all’era digitale, per poi arrivare ad analizzare le scelte della Chiesa italiane per prevenire e combattere il fenomeno abusi per prenderlo come una sorta di ‘esempio’ in vista delle prime linee guida universali per la tutela dei minori. Una giornata, appunto, importante, nella quale sono stati anche esposti – nero su bianco, nella pienissima trasparenza – tutti i dati sulle ultime denunce, sul profilo delle vittime e, soprattutto, su quello dei carnefici.



Abusi nella Chiesa: nel 2022 circa 5mila denunce

Partendo proprio dai dati, secondo quanto ha calcolato il Censis – presente al Convegno Vaticano nella persona di Ketty Vaccaro, citata da VaticanNews – nel 2021 sono state presentate poco meno di 5mila denunce per abusi di vario tipo, rispetto alle poco più di 3mila del 2007, con un aumento del 23% di reati a sfondo sessuale: dati che potrebbero sembrare negativi dato che mostrerebbero un presunto aumento dei casi, ma che in realtà – e questa volta è Don Fortunato Di Noto a parlare – segnano anche un aumento “nella sensibilità al contrasto, alla prevenzione e all’informazione” sugli abusi.



Interessante anche l’aumento di reati commessi online, che sembrano attraversare – come spiega VaticanNews – “un’escalation” soprattutto per quanto riguarda l’adescamento; mentre potrebbe apparire singolare che le vittime che denunciano sono nell’80% dei casi donne, al 44% con meno di 14 anni d’età. Per testimoniare ulteriormente l’attenzione della Chiesa italiana sul tema degli abusi potremmo anche riferirci a quei 901 incontri organizzati nel 2022 (rispetto ai 272 dell’anno precedente), oppure anche alle 374 segnalazioni raccolte dai Centri per l’ascolto voluti da Papa Francesco che si contrappongono alle sole 28 del 2021.

Monsignor Herrera: “Tra pochi mesi presenteremo il primo rapporto annuale sugli abusi nella Chiesa”

Proprio di questa maggiore attenzione ecclesiastica al tema degli abusi nella Chiesa- tra il caso italiano e quello mondiale – e soprattutto alle future mosse che farò il Vaticano ha parlato il già citato monsignor Herrera, raggiunto dopo la conferenza dai microfoni di VaticanNews. Dal conto suo, infatti, racconta che il maggiore impegno del suo mandato come Commissario lo sta ponendo sulle “chiede del sud globale” per aiutarle a “sviluppare i programmi di safeguarding e assistere con i Centri le vittime e i sopravvissuti”. In tal senso, sul caso degli abusi “riteniamo molto importante quello che sta facendo la Conferenza episcopale italiana, soprattutto nei Centri di ascolto che sono ormai nel 77% delle Chiese italiane“.

L’esempio e il caso italiano, spiega ancora monsignor Herrera, saranno usati per redigere “le nuove linee guida universali” da proporre alle altre Conferenze episcopali e ci tiene a rivendicare – parlandone come di uno degli sviluppi più importanti degli ultimi venti anni – che a livello generale “siamo più consapevoli della situazione degli abusi, non solo sessuali ma anche di potere e coscienza e ci siamo resi conto che l’attenzione va posta sulle vittime, che vanno ascoltate e accompagnate”. E chiudendo la sua breve intervista, monsignor Herrera ricorda che “il Santo Padre ci ha dato un compito: il rapporto annuale sugli abusi” che – promette – “presenteremo tra pochi mesi”.