ABUSI FARFALLE, VERSO REVISIONE PROCESSO SPORTIVO?

I legali di Anna Basta e Nina Corradini hanno chiesto alla procura generale del Coni di annullare la sentenza dell’ottobre 2023 per il caso abusi farfalle, con cui il tribunale della ginnastica punì l’allenatrice Emanuela Maccarini semplicemente con un’ammonizione per le “espressioni inadeguate” pronunciate nei confronti delle atlete. Il caso era esploso un anno prima, quando Basta e Corradini denunciarono l’allenatrice e l’assistente Olga Tishina di maltrattamenti e abusi psicologici, ma se Maccarini fu solo ammonita, Tishina fu invece assolta.



Dal punto di vista penale, la procura di Monza ha archiviato il caso abusi farfalle, che però non è del tutto chiusa, perché Basta si è opposta; d’altra parte, erano state comunque certificate le offese ed erano emersi “profili di rilievo disciplinare“, anche se non si poteva procedere per maltrattamenti in famiglia.



Ora gli avvocati Giovanni Frisoli e Vipsania Andreicich, che assistono le due farfalle, a sostegno della loro richiesta di revisione hanno portato 350 pagine di atti giudiziari dei pm di Monza da cui emerge un quadro clamoroso di connivenze tra la procura sportiva, i vertici della Federazione di ginnastica e l’allenatrice. Nella bufera finisce anche l’avvocato Michele Rossetti, perché dalle intercettazioni dei carabinieri trapelano dichiarazioni choc del pm federale.

ABUSI FARFALLE, LE INTERCETTAZIONI CHOC

Rossetti dovrebbe operare in maniera riservata e indipendente in qualità di pm federale, ma nel 2022, dopo l’audizione delle due atlete per il caso abusi farfalle, si confrontò con Gherardo Tecchi, presidente della Federazione ginnastica italiana (Fgi), sollecitandolo a prendere provvedimenti contro un altra allenatrice, cioè Ginevra Parrini, perché in tv aveva espresso solidarietà alle due ragazze.



Agli atti ci sono anche intercettazioni, riportate dal Corriere, da cui emergono contatti costanti tra il pm federale e il presidente della ginnastica italiana, ma anche dichiarazioni choc. Ad esempio, Rossetti se la prendeva con i media perché davano troppo spazio a “due stron*e”, rivelando di aver “scatenato i miei agenti segreti” per sentire le ex farfalle che non si erano “messe in combutta” con loro.

Invece, Tecchi parlando col consigliere Armando Guidi dichiarava che potevano essere fatte “nere“, ma comunque non era possibile perché altrimenti lui sarebbe diventato “un orco” mentre loro sarebbero diventare le “poverine“, quindi invitatala ad aspettare prima di dare “una bastonata nella testa“.

DALLA LISTA DELLE TESTIMONI ALL’AZIONE PROTETTIVA

Da una conversazione tra Rossetti e Valter Peroni, vice presidente, si evince come venne effettuata la scelte delle testimoni: si parla di un elenco fatto dall’allenatrice Emanuela Maccarini in cui sono indicate quelle a suo parere sarebbero non gestibili o negative.

In merito ad Anna Basta, lo stesso pm federale la definiva una buona atleta che però durante la sua carriera ha iniziato “ad apprezzare i piaceri della vita” rendendosi forse conto “che poteva fare star system senza farsi il culo“. Il suo “problema“, comunque, era arrivare all’archiviazione con “un’azione protettiva“, cioè l’ammonizione a Maccarani, i cui comportamenti sono stati definiti da Rossetti come un “eccesso di affetto” nella sua arringa sul caso abusi farfalle.