Maria Rita Parsi, psicologa e psicoterapeuta è stata ospite questa mattina del programma di Tv2000, Di Buon Mattino, per parlare dello scandalo degli abusi riguardanti la ginnastica ritmica italiana, le cosiddetta Farfalle: “Lo sport è un grande valore, va tutelata l’azione corporea e la mente, ci vogliono tutela e protezione per questi ragazzi, ci vogliono persone che vigilino sul loro benessere, mens sana in corpore sano”. E ancora: “Io credo che l’ambizione di ottenere i risultati abbia permesso a chi ha diretto queste attività di sottovalutare il peso che questo poteva avere per le ragazze”.
“Magari è stato imposto loro un sacrificio che poi questi responsabili hanno proiettato narcisisticamente su queste ragazze, hanno proiettato il successo che per loro non vi era stato. Di solito ciò che bisogna fare, quando si mandano insegnanti, è che siano formati, che comprendano cosa produce ciò sugli altri, quindi i ragazzi vanno ascoltati. Come mai esce dopo tanto tempo? Significa che non c’è stato ascolto in famiglia e nello sport, non vi erano persone con cui dialogare”.
MARIA RITA PARSI SUGLI ABUSI SULLE FARFALLE: “CI VUOLE UNA GRANDISSIMA ATTENZIONE IN FAMIGLIA”
Poi Maria Rita Parsi, sempre in riferimento al caso dei presunti abusi sulle ‘Farfalle’, ha spiegato: “La prima agenzia educativa è la famiglia, poi arriva la scuola che fa da ponte con il sociale e con tutte le attività del territorio. In famiglia lo vedi se tuoi figlio ha qualche problema, ciò che bisogna fare è dire alle famiglie che ci vuole una grandissima attenzione”.
“Collegatevi con chi lavora nello sport, e inoltre è fondamentale avere persone che facciano prevenzione, equipe mediche che fanno attenzione, interpellare i ragazzi, educarsi al dialogo con i ragazzi, magari i ragazzi stanno in silenzio perchè hanno paura di deludere i genitori, quindi tante volte tacciono. Dobbiamo tenere in mente questo quando si parla con i ragazzi”. Poi Maria Rita Parsi ha concluso: “Non c’è un’alleanza con il mondo sanitario, è tutto disgregato, se tu fai alleanza contro comportamenti del genere ledono la crescita, ci devi mettere in mezzo dei mediatori, come famiglie, sportivi, educatori, dobbiamo trovare le figure di mediazioni che impediscono questi abusi”.