A Storie Italiane gli ultimi aggiornamenti riguardanti il caso degli abusi al maneggio, di cui la stessa trasmissione si è occupata molto nell’ultimo anno. Solange Marchignoli, l’avvocato della famiglia di una delle vittime, ha spiegato: “E’ stato messa in forse la capacità di intendere e di volere dell’imputato, si è arrivati a depositare una perizia in cui si identificava la capacità di volere ma non di intendere quindi il giudice ha chiesto una perizia. E’ stata una battaglia lunghissima, si stava andando verso l’incapacità di intendere e volere in quanto l’imputato ha un lieve ritardo mentale. In realtà quanto accaduto mostra chiaramente che lo stesso soggetto ha le capacità di comprendere, il fatto di aver chiuso le bambine e di averle minacciate”.
Ha preso la parola poi la mamma di una vittima: “Quando è stata richiesta la perizia ero molto dispiaciuta in quanto la sua capacità di intendere e volere era palese, io lo vedevo tutti i giorni al centro ippico, non ho mai pensato che fosse incapace, l’avevo detto anche alla polizia. Fortunatamente si è riusciti a stabilire che questo soggetto ha operato con la piena capacità di intendere e volere, nessun dubbio su questo”.
ABUSI AL MANEGGIO, ISTRUTTRICE LICENZIATA DOPO DENUNCIA
In studio a Storie Italiane anche un’istruttrice che lavorava in un maneggio e che dopo aver denunciato un presunto pedofilo è stata licenziata: “Io ho denunciato che un istruttore che era stato radiato continuava ad essere operativo presso il mio centro. Nella giustizia sportiva è stato riconosciuto colpevole e quindi radiato, è in corso il procedimento della giustizia ordinaria: aveva consumato un rapporto completo con una sua allieva minore diciamo innamorata. Sono stata mandata via dopo una serie di atti ritorsivi”.
“Sappiamo che ci sono persone che hanno istinti sbagliati e definiti come parafilie, e che non riducono capacità di intendere e di volere”, ha aggiunto un avvocato esperto in materia in studio a Storie Italiane. La mamma della vittima del maneggio ha poi ripreso la parola: “Il 21 dicembre la prossima udienza, questa persona è stata ritenuta assolutamente capace. Io vorrei che ci fosse una giustizia – conclude – per queste bambine che hanno subito atti gravi di minacce e molestie, sia per quelle che hanno denunciato sia per le altre. Serve una giustizia sportiva e ordinaria, colpendo non solo chi ha compiuto questi atti ma anche tutti quelli che l’hanno coperto”. Storie Italiane ha intervistato anche Giovanni Malagò, numero uno del Coni: “C’è stato chiesto un incontro da mamme che hanno denunciato atti in un maneggio, il presidente della Federazione ha preso in poco tempo decisioni molto ferree, adesso noi portiamo avanti una delibera che deve rendere partecipe tutti gli altri organismi sportivi, di modo che queste persone non vadano più a lavorare. E’ una cosa che mi fa schifo e vergogna, ma credo che i provvedimenti sono stati drastici come non mai. La posizione del Coni? Tolleranza zero, devono uscire fuori dal nostro sistema”.