Si è tenuta nelle scorse ore, presso il Tribunale dello Stato della Città del Vaticano, la quinta udienza del processo a carico di don Gabriele Martinelli, con l’accusa di abusi sessuali ai danni di un compagno, che si sarebbero verificati quando entrambi erano minorenni e frequentavano il Preseminario San Pio X di Como, e dell’ex rettore don Enrico Radice, il quale avrebbe intralciato le indagini.



Come riferisce il portale “Vatican News”, “quattro testimoni, tre ex allievi e padre Pierre Paul, già direttore della Cappella Giulia, hanno risposto alle domande del presidente del Tribunale Pignatone, del promotore di giustizia e degli avvocati difensori e di parte civile”, mentre per oggi, giovedì 25 febbraio, è attesa la testimonianza del vescovo di Como Cantoni. “Nelle due ultime udienze – prosegue la testata giornalistica –, sia don Radice, 71 anni, interrogato il 19 novembre scorso, sia il 28enne don Martinelli, ordinato sacerdote nel giugno 2017 e ascoltato in aula il 10 febbraio, hanno respinto tutte le accuse.



ABUSI SESSUALI IN PRESEMINARIO: LE TESTIMONIANZE

Per quanto riguarda i presunti abusi sessuali in Preseminario, dalle testimonianze delle persone ascoltate sono emersi “un ruolo dominante, molto forte di don Gabriele Martinelli, per il suo carattere da leader che aveva più presa con i ragazzi giovani e fragili”. Inoltre, sarebbe stata una cosa percepita e manifesta che Martinelli avesse atteggiamenti omosessuali nei giochi. L’allievo vittima dei presunti abusi, è stato descritto come una persona “estremamente credibile”, però al tempo stesso anche fragile per via della sua situazione familiare travagliata, a causa della separazione dei suoi genitori. Un altro teste ha abbandonato il Preseminario perché “mi ero reso conto da subito che quello del San Pio X non fosse un ambiente adatto alla mia crescita, a causa soprattutto del pettegolezzo molto acceso per l’ambiente curiale e lo scherno verso alcuni ragazzi per il loro aspetto fisico. Anche io sono stato schernito per alcuni atteggiamenti effeminati”. Un’altra persona ha infine parlato del San Pio X come un ambiente “malsano”, con “tante pressioni psicologiche e frequenti battute a sfondo omosessuale”.

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