Il cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Conferenza Episcopale Italiana, è tornato a parlare degli abusi s*ssuali nella Chiesa. L’ha fatto in occasione della relazione introduttiva del Consiglio permanente della Cei, soffermandosi in particolare sui passi in avanti compiuti negli ultimi 36 mesi dalla Chiesa italiana su questa tematica delicata. Le sue parole sono state riprese dal portale “Aleteia”: “La Chiesa continua a procedere con passi decisi e convinti nella tutela dei minori e delle persone vulnerabili. Quello degli abusi è un fenomeno che interpella nel profondo ciascuno e che non permette di abbassare la guardia. Ma, a tre anni dall’emanazione delle rinnovate linee guida, incentrate sulla garanzia per le vittime, e dalla costituzione del Servizio nazionale, è possibile dire che la rotta è tracciata e ben salda”.
Non solo vi è una rete di servizi che tocca ogni diocesi italiana, ma “con l’istituzione capillare di centri di ascolto, diocesani e interdiocesani, sono stati resi disponibili luoghi dove – con persone formate e competenti in grado di accogliere, comprendere e confortare – viene esercitata l’accoglienza autentica delle vittime”, ha precisato ancora il cardinale Bassetti, aggiungendo che sulla prevenzione degli abusi s*ssuali nella Chiesa, “grazie a una formazione sempre più diffusa è possibile parlare di un aumento globale della consapevolezza in ogni membro della comunità ecclesiale, di una cultura rivolta sempre più alla riparazione che al nascondimento, di una tensione alla verità e alla giustizia che non lascia indietro nessuno”
ABUSI S*SSUALI ED EUTANASIA: LE PAROLE DEL CARDINALE GUALTIERO BASSETTI
Nel suo intervento circa gli abusi, ripreso da “Aleteia”, il presidente della Cei ha evidenziato che “prosegue il cammino di discernimento e impegno per comprendere cosa è accaduto e perché, così da implementare ogni possibile attività di prevenzione e di tutela dei minori e delle persone vulnerabili all’interno della Chiesa”.
Successivamente, il cardinale Bassetti ha detto la sua anche sulla legge sull’eutanasia in Italia, dicendo che sono da accogliere con sollievo la sentenza e le motivazioni con cui la Corte Costituzionale ha respinto il quesito referendario sull’omicidio del consenziente. Mentre “c’è da sperare che nel corso dell’iter parlamentare la proposta di legge sul fine vita riconosca nel massimo grado possibile il principio di tutela minima costituzionalmente necessaria della vita umana, in generale, e con particolare riferimento alle persone deboli e vulnerabili. La Chiesa conferma e rilancia l’impegno di prossimità e di accompagnamento nei confronti di tutti i malati, invocando maggiore attenzione verso coloro che, in condizioni di fragilità o vulnerabilità, chiedono di essere trattati con dignità e accompagnati con rispetto e amore”.