È stato condannato a nove anni e mezzo di carcere Vincenzo Lamberto, titolare dell’agenzia “Pubblistar” di Gorlago (chiusa da tempo), per abusi s*ssuali ai danni di due modelle, fra cui una minorenne. Il diretto interessato ha continuamente negato tale versione dei fatti e il suo avvocato, Federico Viviani, aveva chiesto per lui la piena assoluzione, mentre il pm Laura Cocucci chiese una pena di otto anni. Come riporta però il “Corriere della Sera”, il collegio del giudice Giovanni Petillo (a latere Patrizia Ingrasci e Laura Garufi) “è andato oltre, stabilendo una pena di 9 anni e 6 mesi. Respinte le richieste di risarcimento delle parti civili”.
Secondo quanto stabilito dalla giustizia, Lamberto nel luglio 2018 “avrebbe abusato per due notti di una sedicenne, aspirante modella, che si era fermata a dormire nei locali messi a disposizione dall’agenzia. Lei e la mamma denunciarono il 22 agosto successivo, ma il caso era già stato segnalato dall’ospedale, con un certificato medico che attestava arrossamenti e dolori nelle parti intime”.
ABUSI S*SSUALI IN AGENZIA DI MODELLE: CONDANNATO IL TITOLARE
Gli abusi s*ssuali presso l’agenzia di modelle furono denunciati anche da un’altra giovane, all’epoca dei fatti 20enne. Era il 21 novembre 2017 e la ragazza si era recata all’appuntamento con il suo compagno, che l’aveva attesa fuori dall’agenzia. Lei si era recata lì non per lavorare come modella, bensì come donna delle pulizie, ma, secondo l’accusa, l’imputato le avrebbe rivolto qualche attenzione di troppo, facendole indossare un costume e arrivando addirittura a toccarla.
Da qui, la scelta della giovane di denunciare, mentre, scrive ancora il “CorSera”, la difesa del titolare dell’agenzia di modelle presso cui si sarebbero consumati gli abusi s*ssuali ai danni della minorenne di cui sopra “ha parlato di ‘circostanze false e inverosimili’, ‘fandonie’, ‘invenzioni’, sostenendo che la 16enne insieme alla madre avrebbe agito per vendicarsi del fatto che Lamberto non accettò di inviare gratuitamente i suoi book fotografici e disse che la giovane non era pronta”.