Il programma di Rai Uno, Uno mattina, si è soffermato stamane sul dramma, la piaga, delle violenze sessuali, abusi e reati ai danni dei minori, a volte solo bambine, e in collegamento vi era Carla Garlatti, autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza. I numeri parlano chiaro, nel 2022 ci sono stati 6.857 reati sui minori, dati in crescita del 10 per cento rispetto all’anno precedente. “Una tendenza verso l’alto purtroppo c’è – commenta l’esperta – l’abbiamo constatata dai dati citati, il 27 per cento in più degli abusi sessuali, e di questo dato è spaventoso vedere che l’89 per cento è sulle bimbe e le ragazze…”.
E ancora: “Spero sia la conseguenza di un maggior numero di denunce, che ci sia da parte di ragazze e bimbe la consapevolezza che questi fatti vadano denunciati, che non bisogna vergognarsi e bisogna parlarne, quindi spero molto che questo dato spaventoso sia l’emersione del sommerso”.
ABUSI SUI MINORI, CARLA GARLATTI: “ECCO COSA DOBBIAMO FARE”
Ma cosa possiamo fare per fare in modo che questi reati sui minori, fra abusi e violenze sessuali, vengano meno? “C’è un piano dell’educazione che deve iniziare fin da piccoli, c’è una legge dello stato, l’articolo 14 che prevede che nei materiali didattici nelle scuole ci sia l’insegnamento dell’affezione all’altro, il rispetto, il riconoscimento dei generi. Sono poi fondamentali i comportamenti degli adulti, sappiamo benissimo che i giovani tendono a replicare le dinamiche svolte nel nucleo famigliare, ed è inoltre importante che insegnanti allenatori e persone che vivono a contatto con i ragazzi, siano allenati a percepire quali siano i segni di disagio e a portare questi ragazzi che manifestano segni di disagio ad aprirsi e parlare”.
Quindi Carla Garlatti, parlando degli abusi sui minori, ha aggiunto e concluso: “Da ultimo la comunicazione attraverso la stampa cartacea e la tv deve essere più attenta. Ci sono a volte forme di comunicazione che veicolano messaggi sbagliati, di fronte ad un femminicidio dire che è stata colpa della gelosia o che l’amava troppo, veicola un messaggio che è sbagliato, non è questo l’amore”.