Medico assolto dalle accuse di abusi sessuali sulle madri di alcuni pazienti a Chieti: la decisione del tribunale, su una vicenda risalente al 2014, sarebbe arrivata poche ore fa, riporta Il Corriere della Sera, all’esito della constatazione della non punibilità dell’uomo, ex primario di Neonatologia del locale Policlinico finito ai domiciliari nello stesso anno come indagato per violenza sessuale. Contestazioni che sarebbero cadute in quanto un farmaco per il Parkinson, da cui sarebbe affetto, “alterava i suoi impulsi” e per questo presunto “effetto collaterale” sarebbe stato parzialmente incapace di intendere al momento dei fatti.
Lo stesso quotidiano riporta inoltre le parole dell’avvocato Andrea Di Lizio, legale del medico assolto dalle accuse di abusi a Chieti: “Grazie a 3 perizie abbiamo chiarito che il professore, ammalato di Parkinson, era vittima degli effetti collaterali, dimostrati clinicamente, del farmaco che assumeva per la terapia“. Il caso sarebbe esploso nel 2014, su impulso di una donna che avrebbe denunciato poco tempo dopo il parto. Per i giudici, le condotte contestate quali palpeggiamenti e altri approcci di natura sessuale sarebbero state determinate da una perdita di controllo dovuta agli effetti collaterali del medicinale.
Violenza sessuale, medico assolto da accuse di abusi: la decisione a Chieti
L’ex primario, scrive ancora Il Corriere, nel frattempo sarebbe andato in pensione e una volta sospesa l’assunzione del farmaco per il Parkinson non avrebbe più manifestato un “discontrollo degli impulsi sessuali” e per questo non sarebbe ritenuto socialmente pericoloso. Lo riporta ancora TgCom24, secondo cui il medico, sulla base di una perizia condotta dal neuropsichiatra Giovan Battista Camerini, al momento dei fatti sarebbe stato totalmente incapace di volere e parzialmente capace di intendere, perciò non punibile.
La vicenda che ha visto protagonista il medico poi ritenuto non punibile sarebbe inizialmente sfociata, nel 2014, in una misura di custodia cautelare ai domiciliari a seguito dell’esposto presentato da una donna ai carabinieri di Chieti. Indagato con l’ipotesi di violenza sessuale ai danni di alcune mamme di piccoli pazienti, l’ex primario di Neonatologia avrebbe incassato l’assoluzione e a processo, riporta ancora Il Corriere della Sera, erano rimaste solo due delle nove parti civili. Al momento dell’arresto, oltre all’ipotesi di abusi all’ex primario sarebbe stato contestato anche un altro reato, corruzione, stralciato successivamente per essere oggetto di un processo che attualmente risulterebbe ancora in via di definizione.