Il 21 giugno, l’Accademia Filarmonica Romana ha aperto il suo programma estivo con una serie di concerti da camera – con uno o due solisti – nell’accogliente Sala Casella all’interno dei suoi lussureggianti giardini vicino alla Villa Borghese.

 Il 12 luglio 2020, ero in sala all’ultimo concerto della serie: un recital di flauto (Andrea Biagini) e chitarra (Luigi Sini).  Il concerto è stato un evento per  celebrare l’ottantesimo compleanno del compositore e direttore d’orchestra Marcello Panni e del novantesimo compleanno del compositore Luis de Pablo, che era stato recentemente insignito del Leone d’Oro per la sua carriera dalla Biennale d’Arte di Venezia.



Il programma prevedeva due anteprime mondiali dei due compositori e una prima esecuzione di Lucio Gregoretti, presidente dell’associazione “Nuova Consonanza”, una delle più antiche e autorevoli società di musica moderna italiane. C’erano anche composizioni di Nicolo Castiglioni, Ivan Vandor, Ada Gentile, Fabrizio De Rossi Re e Francesco Pennisi (nel ventesimo anniversario della sua prematura scomparsa).



In una calda domenica estiva di luglio, il piccolo auditorium (con meno posti a sedere del solito a causa dei regolamenti di distanziamento sociale per il  COVID-19) è stato riempito con i parenti e gli amici dei compositori, nonché specialisti della musica contemporanea.

Cominciamo con le prime mondiali. La voladora di Luis de Pablo è stata la più elaborata. Composto per il suo novantesimo compleanno e basato su una parodia di fiabe mitologiche, in meno di quindici minuti, il pezzo è strutturato in quattro movimenti. Ha catturato abbastanza bene l’attenzione e l’interesse anche di coloro che non sono specialisti di musica contemporanea. Originariamente, la composizione è stata concepita solo per chitarra. In questa nuova versione, il flauto dialoga con la chitarra con tanti sapori e colori spagnoli.



Zodiac Second di Marcello Panni è una rielaborazione di una composizione per soprano e orchestra sinfonica, commissionata cinque anni fa dall’Orchestra Regionale della Toscana e basata su brevi poesie in inglese sui dodici segni dello zodiaco. In questa nuova versione, il flauto sostituisce il soprano e la chitarra l’orchestra. I segni dello Zodiaco sono raffigurati in dodici brevissimi pezzi – dai Pesci all’Acquario. Una composizione affascinante e piacevole. Verso la notte di Lucio Gregoretti si ispira al drammaturgo americano Eugene O’Neill ed in particolare al suo lavoro Long Day’s Journey Into Night, un dramma autobiografico della esplosiva vita domestica dell’autore con una madre dipendente dalla morfina e un padre alcolizzato. Il dramma teatrale di cinque ore è riassunto in meno di dieci minuti in cui un confronto molto agitato tra il flauto e la chitarra è seguito dalla quiete imminente della notte. Ci sono alcuni echi della musica americana degli anni Quaranta.

Interessante è stato Monstrous Ships di Fabrizio De Rossi Re’s  per flauto basso, chitarra elettrica e nastro. Sic di Nicolò Castiglioni e Perflautoechitarra di Ada Gentile sono due pezzi delicati. Esquisse en Noir di Ivan Vandor pieno di atmosfera. Méliès di Francesco Pennisi prezioso, elegante e sofisticato. In breve, una serata interessante per conoscere le tendenze della musica contemporanea in Italia.