TORNA L’ACCHIANATA A SANTA ROSALIA CON IL VESCOVO E IL SINDACO DI PALERMO

Dopo l’emergenza pandemia è tornata dopo due anni finalmente l’acchianata a Santa Rosalia alla presenza di migliaia di cittadini di Palermo, guidati dal sindaco Roberto Lagalla e dall’arcivescovo Mons. Corrado Lorefice. Torna dunque la grande tradizione della processione prevista nella notte tra il 3 e il 4 settembre in onore della Santa celebrata oggi dalla Chiesa Cattolica. Il Festino di Santa Rosalia del 15 luglio e acchianata (letteralmente in dialetto siciliano significa “salita”) del 4 settembre rappresentano i momenti di più profonda tradizione religiosa a Palermo e dintorni.



Migliaia e migliaia di famiglie e semplici cittadini si sono dati appuntamento con la lunga camminata dalla città verso il Monte Pellegrino, il “Sacro Monte” dei palermitani con presente il Santuario di Santa Rosalia: è stato il servizio diocesano per la Pastorale Giovanile ad animare la tradizionale “acchianata” notturna lungo la Scala Vecchia di Monte Pellegrino sino al Santuario di Santa Rosalia. Preghiere, riflessioni e testimonianze hanno accompagnato l’intero percorso notturno con tappa finale alle ore 24 con la celebrazione della Santa Messa presso il Santuario, presieduta dall’arcivescovo. Stamane 4 settembre, memoria liturgica di Santa Rosalia (patrona di Palermo) un’altra Santa Messa verrà celebrata sempre dall’arcivescovo Lorefice alla presenza di cittadini e autorità istituzionale. Il sindaco Lagalla insieme al prelato hanno piantato un ulivo in segno di pace: la pianta è stata donata dall’associazione Itinerarium Rosaliae che ha deciso di destinarla ai 15 Comuni e alle 4 Diocesi attraversati dal Cammino dedicato a Santa Rosalia, sottolinea il portale “SiciliaUnoNews”.



OGGI PROCESSIONE SANTA ROSALIA, COS’È L’ACCHIANATA?

«Nella vita della santa si trattava di vedere il mito salvifico: viaggio da un luogo profano (Palermo) per uno sacro (Monte Pellegrino), trascendimento della condizione umana nella mortificazione delle necessità di natura (vita romita), viaggio nell’aldilà (santa morte-Paradiso). La ritualità conseguente non poteva che andare nella direzione del pellegrinaggio»: spiega così il portale ufficiale della Cattedrale di Palermo dedicata a Santa Rosalia per provare a far capire cosa sia realmente la acchianata verso il Monte Pellegrino compiuta nelle scorse ore. «Il rituale religioso-popolare del 4 settembre pur rimandando all’agiografia della Santa, sembra, di fatto, meglio e in maniera più significativa esplicitare il contatto diretto con il sacro: nella notte tra il 3 e il 4 settembre ha inizio, il tradizionale viaggio, cioè il pellegrinaggio al Santuario; e un rituale severo vuole che si scali a piedi il Monte Pellegrino, che si dorma all’addiaccio sul sagrato, che si offrano alla Santa ceri ed ex voto per grazia ricevuta. Una più certa lettura deve orientare ad interpretare tali pratiche quali sopravvivenze, vuoi dell’uso classico dell‘incubatio (che consisteva nel lasciare dormire il devoto nello spazio sacro, per favorirgli la visione del Dio guaritore), vuoi della litolatria del Monte Pellegrino, Montagna Sacra per antonomasia, con tracce cultuali risalenti addirittura al 1V- secolo a.C.», sottolineano ancora dalla Diocesi di Palermo.



La “Santuzza” morì il 4 settembre 1170 e la sua devozione è legata al miracolo della liberazione della peste nel 1624: il 15 luglio poi vennero trovate anche le sue ossa sul Monte Pellegrino, dando origine alla tradizione della processione. Qui Santa Rosalia viveva in eremitaggio e la processione in questi luoghi rappresenta la memoria e testimonianza dei fedeli che vengono in pellegrinaggio dalla “Santuzza” per offrire intenzioni, preghiere, richieste di sostegno e intercessioni. «Coraggio e andate avanti perché la nostra Patrona intercede presso il buon Dio e prega per tutti noi. Santa Rosalia ha un cuore universale per tutti i popoli, le varie religioni e le diverse culture. Ci ha anche liberato grazie al Buon Dio dall’epidemia della peste. Grazie amata Santa Rosalia, ti preghiamo, continua ad intercedere presso l’amato Cristo Gesù, affinché tutti i cittadini palermitani e di tutto il mondo, possano ritornare al Buon Dio, per essere costruttori di vera pace e di vera speranza, (Viva Santa Rosalia)», è il messaggio del missionario laico Fratel Biagio, fondatore della Missione di Speranza e Carità di Palermo che accoglie in gratuità e provvidenza circa 600 persone in difficoltà