Il prezzo della benzina è alle stelle già da mesi, ma dopo l’esplosione del conflitto tra Russia e Ucraina ha raggiunto livelli inimmaginabili. Proprio per questo, il Governo Draghi starebbe studiando un piano per la riduzione delle tasse e delle accise sulla benzina. Per fermare il rincaro di prezzi al quale stiamo assistendo ormai da giorni e per ridurre l’impatto del prezzo dei carburanti sull’inflazione, una delle idee è questa, mentre l’altra parla dell’abbassamento dell’Iva. Da alcuni partiti politici arriva la proposta di ridurre le accise, oltre che quella di agire sull’Iva. Idee che però potrebbero non trovare concretezza: secondo gli esperti, infatti, si tratta di piani irrealizzabili.
A criticare l’idea di Draghi e a spiegare perché si tratti di piani inattuabili è Davide Tabarelli di Nomisma Energia. L’esperto, infatti, non ha dubbi: la crisi durerà a lungo e la dipendenza energetica dalla Russia non si ridurrà a breve. Bisogna dunque studiare un piano per tagliare i consumi. A La Stampa, Tabarelli spiega: “È un’emergenza senza precedenti e destinata a durare a lungo, la stiamo affrontando con un ottimismo immotivato. Gli obiettivi di cui parlano Draghi e Cingolani non sono raggiungibili, lo dicono i numeri. La via per sganciarsi dalla Russia non è così breve”.
Accise benzina ridotte? Secondo l’esperto, non è la strada giusta
La riduzione delle accise sulla benzina e l’azzeramento dell’Iva non sono strade percorribili secondo gli esperti, e allo stesso modo non sarà così facile staccarsi dalla dipendenza dalla Russia. Tabarelli nell’intervista a La Stampa prosegue: “Le faccio qualche esempio: per il raddoppio delle forniture dal Tap servono quattro anni, l’Enel dice che per il rigassificatore di Porto Empedocle ce ne vogliono tre, Sorgenia a Gioia Tauro non sarà pronta prima di quattro. E le estrazioni di gas non possono arrivare a 5 miliardi di metri cubi in fretta: servono nuove concessioni e bisogna tornare a fare esplorazioni dopo 15 anni”.
Il tetto ai prezzi, secondo l’esperto, è una misura corretta. “È sacrosanto, ci sono speculazioni inaccettabili e il mercato andava corretto. Poi sarebbe ora di essere molto chiari con tutti: servono scelte che impattino sulla vita di tutti. Questa crisi sarà dolorosa, è profondamente sbagliato presentarla come una passeggiata che si risolverà con qualche correttivo. Dobbiamo razionare i consumi, già in questi giorni in cui fa ancora freddo bisogna spegnere la luce e abbassare il riscaldamento. Non possiamo aspettare il prossimo inverno e sperare che le cose migliorino”. Adesso, dunque, serve uno sforzo da parte di tutti.