Accoltellamento shock a Napoli, dove nel corso di un’asta del Fantacalcio tra amici, un ragazzo di soli 15 anni è stato colpito più volte. La tragedia è avvenuta nella zona orientale di Napoli, nel quartiere Ponticelli e ancor più nello specifico, in via Eduardo Scarpetta: qui, poco prima della mezzanotte, il 15enne è stato accoltellato ad una gamba. Secondo gli investigatori della Squadra Mobile di Napoli, coordinata dal primo dirigente Alfredo Fabbrocini, il movente della follia sarebbe da ricondurre ad un litigio dovuto all’asta del Fantacalcio, in corso in quel momento.



Tra i giovanissimi sarebbe scoppiata una lite, probabilmente legata proprio al gioco: poco dopo uno dei ragazzi avrebbe accoltellato un altro, di soli 15 anni. La vittima è stata prima portata a Villa Betania, una clinica partenopea, e poi all’ospedale del Mare. Per lui ci sarebbe il rischio di amputazione: la gamba sarebbe infatti stata colpita più e più volte. Un sospettato, 16enne, è stato condotto negli uffici della Questura napoletana.



Cos’è il Fantacalcio

Come ogni anno, il momento dell’asta del Fantacalcio è il più atteso dagli appassionati di calcio. Infatti, il gioco permette di “acquistare” i giocatori militanti in Serie A al fine di costruire una squadra di titolari più riserve, da schierare in ogni giornata di campionato. I giocatori sono divisi per ruolo, come nella realtà: vanno dunque acquistati portieri, difensori, centrocampisti e attaccanti. Ogni turno di Serie A, poi, si sceglierà chi mandare in campo: alla fine della giornata, si andranno a sommare i voti presi da ogni giocatore (con bonus per gol, assist e così via) e chi avrà un punteggio più alto, otterrà i 3 punti.



Dunque, si tratta di un gioco che gli appassionati di calcio amano e per il quale passano intere settimane a studiare, seguendo attentamente il mercato delle squadre italiane. Il Fantacalcio è però soprattutto l’occasione per “sfidarsi” con gli amici, divertirsi nel corso dei mesi di campionato e prendersi bonariamente in giro per sconfitte e vittorie. Quando però il divertimento diventa altro, sfociando addirittura della violenza, non si può più parlare di un gioco.