IL RETROSCENA DEL WASHINGTON POST: ISRAELE E HAMAS VERSO L’ACCORDO PER UN GOVERNO PROVVISORIO A GAZA (NON CONTROLLATO DA LORO)
È inutile fare la conta di quante volte in questi mesi la guerra Israele-Hamas nella Striscia di Gaza è stata vicina ad una tregua o ad un momentaneo cessate il fuoco più lungo di qualche giorno: i negoziati però non si sono mai fermati (a differenza ad esempio della guerra in Ucraina dove le due parti non si siedono ad un tavolo praticamente dall’inizio dell’invasione russa) e con la mediazione di Qatar, Egitto, Paesi Arabi e Stati Uniti l’evoluzione delle trattative è sempre stata quantomeno “viva”.
Quanto riporta oggi il “Washington Post” sembra andare nella direzione di un ottimismo ancora molto cauto ma reale circa una tregua nella Striscia di Gaza: Israele e Hamas infatti sarebbero vicini finalmente ad un accordo per il cessate il fuoco in cambio di un rilascio definitivo degli ostaggi israeliani in mano dei terroristi palestinesi fin dal 7 ottobre 2023. Lo scrive l’editorialista David Ignatius citando fonte diretta dalla Casa Bianca secondo cui Tel Aviv e i palestinesi avrebbero concordato il quadro effettivo dell’intesa.
In sostanza, dopo la tregua della guerra (su cui va ancora trovato l’accordo specifico) si aprirebbe un Governo provvisorio ad interim a Gaza retto però né da Israele né da Hamas: «il gruppo è pronto a cedere l’autorità sulla Striscia», chiedendo però a Israele l’impegno per un cessate il fuoco permanente. Sempre secondo la fonte del WP il Governo che si inserirebbe nella Striscia sarebbe garantito dagli Stati Uniti, assieme agli alleati dei Paesi arabi “moderati”, il tutto «in base ad un gruppo di circa 2.500 sostenitori dell’Anp a Gaza, già controllati da Israele». La bozza di questo accordo sarebbe definita, mentre resta da capire il criterio per applicarla con i relativi dettagli.
GUERRA MEDIO ORIENTE: IL “CAUTO OTTIMISMO” USA E LA TREGUA MAI COSÌ VICINA. SUL LIBANO INVECE…
Secondo le prime voci in arrivo dagli Stati Uniti – nelle ore del vertice Nato per i 75 anni dell’Alleanza Atlantica – l’amministrazione Biden sarebbe «cautamente ottimista» per l’intesa effettiva tra Israele e Hamas a Gaza, con annesso rilascio degli ostaggi. Lo ha spiegato il portavoce della sicurezza nazionale John Kirby confermando dunque le fonti giunte al WP ieri: «Siamo cautamente ottimisti che – ha spiegato il portavoce di Biden – le cose stiano andando nella direzione giusta».
Restano ancora lacune e dettagli da ultimare tra le parti ma gli Usa ritengono che possano essere superate, «ed è ciò che stanno tentando proprio ora di fare Brett McGurk e il direttore della Cia Bill Burns». Mentre la guerra a Gaza prosegue ogni giorno con il forcing finale delle forze israeliane (ieri l’IDF ha eliminato il capo della sicurezza di Hamas nell’area di Gaza City), con i cittadini palestinesi allo stremo per i tanti mesi di battaglia e bombardamenti, il cessate il fuoco potrebbe essere realmente ad un passo con l’accettazione del Governo Netanyahu delle condizioni poste da Paesi Arabi e Stati Uniti. A preoccupare resta però nel Medio Oriente la situazione potenzialmente incandescente del Libano, il possibile prossimo fronte di guerra una volta “chiusa” la pratica Striscia: ancora stamattina alcuni feriti ebraici sono stati provocati da una raffica di razzi lanciati da Hezbollah nel Libano verso l’area nord di Israele in Galilea.