L’intesa tra Italia e Albania sui migranti sta per prendere forma. Il protocollo per il rafforzamento della collaborazione prevede 14 articoli e 2 allegati e introduce  importanti novità in merito alla gestione dei flussi di migranti al di fuori dal territorio europeo. Dalla durata di cinque anni, l’accordo è rinnovabile tacitamente per altri cinque: si potranno accogliere non più di di 3.000 migranti alla volta e sbarcati solo da mezzi italiani, con l’onere della sicurezza all’esterno delle strutture. Costi di soggiorno sono a carico dell’Italia ma il personale italiano non risponde alle autorità albanesi.



Accordo Italia-Albania: “Così realizzeremo hotspot”

Il via libera della Commissione europea all’intesa tra Italia e Albania non ha messo la parola fine sulla legittimità del provvedimento, né sulle polemiche interne. Interpellato dal Giornale, il direttore del porto di Shengjin Sander Marashi s’è detto favorevole al protocollo firmato da Giorgia Meloni e Edi Rama. L’uomo ha confermato che organizzare l’hotspot senza interrompere l’operatività del porto non sarà difficile: “Il mio compito come direttore è creare le facilitazioni per portare avanti le operazioni dal lato italiano”. E ancora: “L’ospitalità albanese non è a parole, ma nei fatti”. Intervenuta in un punto stampa a Zagabria in merito all’intesa con l’Albania, la premier Meloni ha spiegato: “Un accordo tra due governi ha bisogno di una messa a terra di vario genere, dai trattati internazionali in poi. Sono norme che confronteremo con il Parlamento. Vedo un nervosismo che non comprendo”. E ancora ha rimarcato la garanzia che viene dalla “giurisdizione italiana”.

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