PD URLA ALLO SCANDALO PER L’ACCORDO SUI MIGRANTI TRA ITALIA E ALBANIA
L’indomani dell’accordo siglato tra Italia e Albania sul fronte migranti (qui il focus dettagliato, ndr), il Pd “strilla” in Europa chiedendo immediatamente di poter bloccare l’intesa firmata a Palazzo Chigi dal Premier Giorgia Meloni con l’omologo albanese Edi Rama. «l’accordo tra Italia e Albania è sbagliato e non risolve nessun problema: come eurodeputati del Pd abbiamo depositato un’interrogazione alla Commissione europea e ci opporremo in tutti i modi», sentenzia su X il capodelegazione del Pd all’Eurocamera, Brando Benifei.
Il protocollo siglato a Roma, sempre secondo il dem in una nota, «rischia di presentare gravi criticità in merito alla violazione di norme europee e internazionali che impongono lo sbarco in un porto sicuro più vicino, il diritto a chiedere protezione internazionale e le garanzie a tutela della libertà personali». La mossa del Partito Democratico punta perciò a far bloccare l’iniziativa del Governo Meloni sul fronte migranti, accordo dichiaratamente manifestato dalla stessa Premier come una modalità di affrontare l’emergenza e non certo l’unica ed esaustiva. Secondo Benifei, il Governo cerca invece «di esternalizzare la gestione dei migranti fuori dal territorio Ue, che certifica il doppio fallimento del governo nella gestione del fenomeno migratorio, tanto a livello nazionale che europeo, vista l’incapacità di portare a casa risultati per la riforma del sistema di asilo europeo». Per questo motivo, la delegazione Pd in Europa ha presentato un’interrogazione alla Commissione Europea per far luce sulla compatibilità del protocollo con l’Albania rispetto alle norme Ue: «Temiamo che l’accordo possa prefigurare un’ipotesi di respingimento collettivo analoga a quella riscontrata dalla Corte europea dei diritti dell’uomo nel caso Hirsi Jamaa e altri c. Italia, per cui il nostro Paese è stato condannato, un rischio di detenzione generalizzata e una disparità di trattamento tra persone soccorse nel Mediterraneo da navi civili e altre soccorse da navi militari, che per questa sola ragione verrebbero esposte a procedure accelerate in territorio extra-Ue», conclude il capo delegazione Pd a Bruxelles.
DALL’UE CHIESTE VERIFICHE ALL’ITALIA SUL PROTOCOLLO MELONI-RAMA. PIANTEDOSI: “NON SARANNO CPR”
Da Benifei alla segretaria Elly Schlein, l’accordo tra Italia e Albania non solo non convince ma per cercare di farlo bloccare provano a richiamare le norme europee facendo dunque intervenire direttamente gli organismi comunitari: intervistata da Radio Capital, la leader dem sottolinea come l’intesa «sembra in aperta violazione delle norme di diritto internazionale e di diritto europeo». Ammettendo però di non aver ancora letto bene il protocollo, Schlein conclude «Giorgia Meloni dovrebbe piuttosto convincere i suoi alleati nazionalisti europei a condividere l’accoglienza, e non lasciare sola l’Italia».
L’ex viceministro dell’Interno del Pd Matteo Mauri definisce l’accordo con l’Albania invece come direttamente «illegittimo a livello nazionale e internazionale, inefficace come disincentivo», sottolineando che «per prima cosa il governo deve rendere pubblico il testo, se c’è. Quelle norme devono passare dal parlamento italiano, perché non è assolutamente vero che bastano i due trattati internazionali di cooperazione già siglati in passato con Tirana». Oggi nell’intervista al “Messaggero” la Presidente del Consiglio ha svelato di aver già informato per tempo la Commissione europea, «senza che questo comportasse criticità. Anzi, io credo che possa diventare un modello di collaborazione tra Paesi UE e Paesi extra-UE sul fronte della gestione dei flussi migratori. Aggiungo che considero quest’intesa un accordo dal grande spirito europeo, con il quale l’Albania si conferma non solo una Nazione amica dell’Italia ma anche una Nazione amica dell’Unione Europea».
In conferenza stampa oggi una portavoce della Commissione Ue aveva però annunciato di essere in contatto con le autorità italiane, chiedendo di ricevere i dettagli sull’accordo per la migrazione con l’Albania, «Siamo stati informati dell’accordo Italia-Albania prima dell’annuncio. L’accordo tra Italia e Albania, dalle nostre prime informazioni, sembra diverso da quello tra Gran Bretagna e Ruanda», conferma la portavoce Ue Anitta Hipper. Rispondendo invece alle polemiche sollevate dal Pd e dalla sinistra in Italia, il Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha spiegato oggi in audizione al Comitato parlamentare Schengen: «Quelle previste dal protocollo siglato con l’Albania non sono Cpr ma strutture come quella di Pozzallo-Modica, dove si trattengono persone, con provvedimento convalidato del giudice, per il tempo necessario per svolgere le procedure accelerate di identificazione e gestione della domanda di asilo di persone provenienti da Paesi sicuri».