La Tunisia e l’Unione Europea hanno finalizzato un accordo relativo alla questione dei migranti e anche alle relazioni commerciali tra i Paesi. I primi dettagli su tale accordo sono emersi domenica 16 luglio dalle dichiarazioni della Commissione Europea, dalle quali si apprende che l’Unione fornirà denaro alla Tunisia in cambio di un rafforzamento dei controlli alle frontiere, sebbene non siano state fornite maggiori precisazioni di natura economica, in un “partenariato strategico e globale”.



A giugno scorso, la Presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen aveva dichiarato che l’Unione Europea sarebbe stata pronta a fornire alla Tunisia oltre un miliardo di euro da distribuire in settori quali il commercio, gli investimenti e la cooperazione energetica. L’accordo appena stipulato coprirà cinque pilastri: migrazione, stabilità macroeconomica, commercio e investimenti, transizione energetica verde e contatti interpersonali. In conferenza stampa, Von der Leyen ha dichiarato che l’Unione Europea è “pronta a sostenere la Tunisia mobilitando l’assistenza macrofinanziaria non appena saranno soddisfatte le condizioni necessarie” e che come “passo intermedio, siamo pronti a fornire un sostegno immediato al bilancio”.



Accordo Tunisia-Unione Europea, il nodo dei migranti irregolari

L’accordo fra Unione Europea e Tunisia è stato concluso proprio a Tunisi, dove domenica 16 luglio si è tenuto un incontro tra Ursula Von der Leyen, il premier Giorgia Meloni, il primo ministro olandese Mark Rutte e il presidente tunisino Kais Saied. “La migrazione è un elemento significativo dell’accordo che abbiamo firmato oggi” ha dichiarato Rutte in conferenza stampa domenica, aggiungendo che “è essenziale ottenere un maggiore controllo sull’immigrazione irregolare”. A questo proposito, Von der Leyen ha parlato di fornire alla Tunisia 100 milioni di euro per migliorare la gestione delle frontiere, la ricerca e il salvataggio, le misure anti-contrabbando e altre iniziative per affrontare il problema dei migranti.



L’accordo con l’Unione Europea è stato siglato mentre la Tunisia è ancora al centro della bufera per il trattamento riservato ai migranti dal mese di febbraio, dopo che il presidente Kais Saied aveva accusato “orde” di migranti provenienti dai Paesi dell’Africa subsahariana di un “complotto” con la finalità di cambiare la composizione demografica del Paese. La Tunisia costituisce una rotta fondamentale per i migranti che cercano di raggiungere l’Europa e da allora ha assistito a un aumento di attacchi a sfondo razziale. Le tensioni sono culminate in seguito all’uccisione di un uomo tunisino, avvenuta il 3 luglio durante uno scontro tra locali e migranti nella città di Sfax.

Tunisia abbandona migranti nel deserto: rivelazione choc di AFP

La Tunisia sigla un accordo con l’Unione Europea dopo le gravi tensioni interne al Paese in tema migranti. Da inizio luglio, centinaia di migranti sono fuggiti dalle loro case in Tunisia o sono stati sgomberati con la forza e condotti in aree desertiche lungo i confini con l’Algeria e la Libia, come si legge sul portale Euractiv. L’Organizzazione internazionale per le migrazioni ha fornito numeri drammatici: 2.406 migranti sono morti o scomparsi nel Mediterraneo nel 2022, mentre almeno 1.166 morti o scomparsi sono stati registrati nella prima metà del 2023.

Domenica 16 luglio il premier Giorgia Meloni ha accolto con favore “un nuovo e importante passo per affrontare la crisi migratoria” mentre Rutte ha affermato che sia l’Unione Europea che “il popolo tunisino” trarranno beneficio dall’accordo, sottolineando che l’UE è il principale partner commerciale della Tunisia. Nel frattempo Saied ha chiesto un “accordo collettivo sull’immigrazione disumana e sugli spostamenti (forzati) di persone da parte delle reti criminali”, sostenendo che la Tunisia “ha dato ai migranti tutto ciò che può offrire con generosità illimitata“. Nonostante alcune ore prima dell’annuncio, i corrispondenti dell’AFP al confine tra Tunisia e Libia avessero intercettato decine di migranti esausti e disidratati in un’area desertica, che affermavano di essere stati portati lì dalle autorità tunisine.