L’accordo sul gas tra USA e UK

USA e UK hanno raggiunto, grazie anche al summit Cop27 sul clima che si sta tenendo in Egitto, un accordo sul gas. A quanto fanno sapere i media britannici, infatti, il governo americano avrebbe accordato forniture costanti con il Regno Unito, nell’ottica di ridurre ulteriormente la dipendenza europea dal gas russo, in seguito a quanto sta avvenendo in Ucraina e che ha mandato in crisi le varie potenze europee.



A quanto riportano i media britannici, gli USA nel corso dell’ultimo anno, indipendentemente dal nuovo accordo, hanno importato in UK gas per un totale di 10 miliardi di metri cubi. Il nuovo patto stipulato con il governo americano farebbe, inoltre, parte di un più ampio progetto britannico per garantirsi importazioni costanti anche per via dell’assenza, a quanto riporta il Guardian, di vasti impianti per l’accumulo del gas sul territorio. Durante la sua breve guida del regno, Liz Truss aveva già istituito una task force per negoziare sulle forniture di gas, specialmente con Norvegia e Qatar, le cui importazioni sarebbero ampiamente inferiori a quelle americane. Mentre i dettagli dell’accordo tra USA e UK per il gas saranno resi noti dal primo ministro britannico, Rishi Sunak, in seguito al G20 che si terrà settimana prossima.



Accordo sul gas: gli USA lavorano anche con l’EU

L’accordo sul gas tra USA e UK si inserisce, insomma, in una più ampia strategia di diminuzione delle importazioni mondiali di gas dalla Russia. La crisi in Ucraina, infatti, ha aperto parecchi dubbi sulla tenuta del sistema di forniture russe, mentre diminuirne le importazioni in questo periodo storico contribuirebbe anche a ridurre i finanziamenti (indiretti) alla guerra. Già da marzo gli USA hanno aperto i canali diplomatici con l’Europa per trovare accordi commerciali sul gas.

L’accordo sul gas tra USA ed Europa, che ora include anche l’UK, prevedeva inizialmente l’invio di 22 miliardi di gas liquido, ai quali a marzo sono stati aggiunti altri 15 miliardi, che hanno portato il totale delle importazioni in Europa a 37 miliardi di metri cubi. Entro il 2030, infine, si dovrebbe stabilmente arrivare ai 50 miliardi di metri cubi di importazione dagli USA, che sono il primo paese al mondo per la produzione di gas liquido (meglio conosciuto come GNL). Tuttavia, tra questi metri cubi importati bisognerà ancora sottrarre la quota richiesta dall’UK, in base agli accordi che il governo riuscirà a stipulare con i fornitori di gas (che a quanto riferisce Washington, gestiscono autonomamente le spedizioni e sono loro a distribuire il prodotto, senza che il governo possa sollevare questioni).