USA e Venezuela sulla via di un’accordo sul petrolio?
Nicolás Maduro, il temuto e disprezzato leader del Venezuela, sembra aver raggiunto un accordo con l’opposizione per la “protezione sociale”, accolto positivamente dagli USA e dal resto del mondo, che ancora non riconosce formalmente il governo di Maduro. L’accordo concretamente sblocca i fondi venezuelani congelati dal sistema finanziario internazionale. Si parla concretamente di 3 milioni di dollari, utili per risolvere la crisi umanitaria che affligge il paese da circa 7 anni.
In seguito all’accordo tra il governo del Venezuela e l’opposizione per sbloccare i fondi congelati, gli USA hanno deciso di lanciare un messaggio positivo nei confronti di Maduro, allentando leggermente le pensati sanzioni imposte nel corso degli anni di governo “illegittimo”. Grazie, dunque, ad un primo timido accordo raggiunto da Venezuela e USA, l’azienda americana Chevron ha potuto riprendere l’estrazione del petrolio sul territorio venezuelano, bloccata proprio da un embargo americano imposto nel 2019. Un timido segnale di apertura nei confronti di Maduro, visto però da alcuni commentatori internazionali come un’apertura fine soprattutto a risolvere il più ampio problema sulle forniture del petrolio, con i grandi attori internazionali che stanno provando ad escludere Putin dal tavolo delle trattative sull’oro nero.
Venezuela: Macron punta alla pace con Maduro
Seppur, insomma, sembri che l’allentamento delle sanzioni che pendono sul Venezuela di Nicolás Maduro da parte degli USA, muova soprattutto in direzione di raggiungere un accordo per la fornitura di petrolio, tra le fila delle Nazioni Unite sembra diffondersi sempre di più una sorta di accettazione del governo guidato da Maduro, formalmente non riconosciuto da nessuna delle potenze interne agli accordi delle Nazioni Unite.
Tra Venezuela, USA e Nazioni Unite non è mai corso buon sangue, e la situazione si è aggravata ulteriormente nel 2018, in seguito alle ultime elezioni venezuelane, in cui Maduro non ha permesso all’opposizione di candidarsi. A fare un primo passo verso il leader venezuelano è stato il presidente francese Emmanuel Macron, che in occasione del Cop 27 a Sharm si è rivolto a Maduro con l’appellativo di “presidente”, dando il via ad un percorso bilaterale di accordi internazionali, che hanno attirato l’interesse di USA, Spagna, Norvegia, Messico e Colombia, tutte promotrici (e soddisfatte) dell’accordo tra Maduro e l’opposizione per lo sblocco dei fondi congelati.