Daron Acemoglu, uno dei principali economisti americani, ha scritto un libro che parla di tecnologia e progresso nella storia. Al Süddeutsche Zeitung, l’esperto parla dell’attacco terroristico di Hamas, con l’invio da parte di Israele di truppe nella Striscia di Gaza. L’economista si dice “molto preoccupato” anche per la situazione finanziaria a livello globale. “Il numero delle vittime civili è già troppo alto. Tutto sale e cade con l’Iran. Gli attori più pericolosi sono lì. Se l’Iran venisse pesantemente coinvolto, vi sarebbe il rischio di una guerra molto più grande, che ovviamente influenzerebbe anche l’economia globale”. Come successo anche dopo la guerra in Ucraina, “politicamente c’è ovviamente il pericolo che l’ordine internazionale diventi bipolare con un campo pro-Cina e uno pro-USA. Ciò non sarebbe positivo per la democrazia – e in definitiva nemmeno per lo slancio economico”.
“Se Trump verrà eletto, probabilmente ci sarà una grave crisi costituzionale”.



Questo sarebbe pericoloso per l’economia: “Un mondo bipolare limita la crescita a livello mondiale. Ciò è dovuto al modo in cui i poteri forti controllano il commercio e la tecnologia”. Le conseguenze potrebbero essere molto costose: “Quando si tratta di intelligenza artificiale, ad esempio, la Cina si concentra molto sulle tecnologie di sorveglianza, come il riconoscimento facciale o gli strumenti di censura. Negli USA, invece, sono poche le piattaforme a dominare il mercato e i dati. Niente di tutto questo è salutare. L’Europa e il mondo sviluppato al di fuori della Cina devono svolgere un ruolo più attivo nel definire la direzione in cui si stanno dirigendo la tecnologia e la globalizzazione. Per questo abbiamo bisogno di una struttura multipolare nel mondo” spiega ancora Acemoglu.



Acemoglu: “La crisi cinese si svilupperà lentamente”

L’economia globale si trova attualmente ad affrontare sfide importanti: “La Cina ha problemi molto più profondi di quelli visti finora. Il settore finanziario e quello immobiliare attraversano gravi difficoltà. Questo non è solo un rischio per l’economia cinese, ma anche per l’economia globale” spiega Daron Acemoglu al Süddeutsche Zeitung. Per l’economista “non ci sarà un collasso completo in Cina. Aumenteranno la spesa pubblica e i sussidi se la crescita dovesse diminuire ulteriormente. Tuttavia, ciò rende il sistema ancora più inefficiente. La crisi cinese si svilupperà lentamente e non scuoterà il mondo così improvvisamente come il Covid o la guerra ucraina“.



Per l’esperto anche un commento sulle elezioni in USA del prossimo anno: “Joe Biden ha ancora più probabilità di essere eletto. Questa sarebbe continuità. E quando si tratta di economia, Biden ha fatto bene. Il suo punto debole è la situazione internazionale instabile che il suo governo non ha gestito bene: il ritiro dall’Afghanistan, l’incertezza su cosa accadrà dopo in Ucraina e Israele. Dal punto di vista economico, invece, le cose continueranno come prima. Se Trump verrà eletto, probabilmente lo sarà
ci sarà una grave crisi costituzionale. Questo è pericoloso e destabilizzante. Un presidente Trump causerebbe incertezza e caos”.