ACERBI LASCIA LA NAZIONALE, DIFENSORE ACCUSATO DI RAZZISMO

Francesco Acerbi lascia il ritiro della nazionale: è arrivato il comunicato della FIGC che ufficializza la decisione federale di escludere il difensore dell’Inter dalla trasferta negli Stati Uniti, con la quale l’Italia inizia la preparazione ai prossimi Europei in cui difenderà il titolo vinto tre anni fa. A escludere Acerbi dal ritiro della nazionale (al suo posto è stato convocato Gianluca Mancini) sono i presunti insulti razzisti che il difensore avrebbe rivolto a Juan Jesus nel corso di Inter Napoli, partita giocata ieri sera per la 29^ giornata di Serie A .



La sfida di San Siro, per onore di cronaca, è terminata 1-1 con i nerazzurri che hanno dunque interrotto la loro striscia di vittorie, pur rimanendo saldamente in testa alla classifica del campionato; tuttavia c’è stata questa coda con i presunti insulti razzisti di Acerbi, nel corso del match. Lo stesso Juan Jesus, interpellato in merito dai media, ha raccontato di essere stato chiamato “nero” da Acerbi, pur aggiungendo come l’avversario abbia poi capito di aver esagerato e si sia scusato; evidentemente questo non è bastato a Luciano Spalletti.



POSSIBILE INDAGINE SU ACERBI

Acerbi ha raggiunto Coverciano e, come previsto dalla policy interna dal Club Italia, ha spiegato la sua versione dei fatti al Commissario Tecnico; il comunicato della FIGC sottolinea che il difensore non abbia avuto alcun intento “diffamatorio, denigratorio o razzista”, ma per evitare ulteriori polveroni si è comunque deciso di escluderlo dalla tournée negli Stati Uniti. Come detto ne prende il posto Gianluca Mancini, intanto però la vicenda del presunto insulto razzista di Acerbi potrebbe non essere finita qui.

Infatti la Procura Federale, si legge sul Corriere dello Sport come su altri organi di stampa nelle ultime ore, potrebbe aprire un’indagine acquistendo il referto ufficiale dell’arbitro e quelli degli ispettori di Lega e Procura, procedendo a sentire le parti in causa cominciando da Juan Jesus. Staremo a vedere: non sappiamo chiaramente come siano adnate le cose, la speranza è che l’episodio possa essere derubricato pur nella condanna totale di qualunque episodio di razzismo.