IL GIALLO DELLA CASA RIPULITA PRIMA DEL SOPRALLUOGO
L’appartamento di Acerra dove è morta la bambina di 9 mesi sbranata dal pitbull di famiglia è stato ripulito dai parenti prima del sopralluogo. A svelare il retroscena è La Vita in Diretta, spiegando che quando la Scientifica e il legale dei genitori, l’avvocato Luigi Montano, si sono presentati nell’abitazione l’hanno trovata senza tracce di sangue a terra. Il legale ha riportato quanto appreso dai suoi assistiti, cioè che in casa sarebbero entrati alle 8 di mattina la mamma, i nonni, la sorella e la cognata del papà Vincenzo Loffredo, perché dovevano prendere alcune fotografie.
Inoltre, ha precisato che i familiari non erano a conoscenza che l’appartamento era stato sequestrato e che l’intento non era quello di occultare prove, ma prendere foto della piccola. Una volta in casa, però, hanno deciso di pulire la stanza. Successivamente sono stati sistemati i sigilli. Stando a quanto riportato da Repubblica, l’avviso di sequestro era ben visibile sulla porta dell’appartamento di Acerra, ma i familiari hanno riferito al legale che era stato sistemato dopo l’ingresso nell’appartamento.
ACERRA, IL PUNTO SULLE INDAGINI
Questo della casa ripulita prima del sopralluogo è un altro mistero che caratterizza questa triste vicenda. Comunque, la scena era stata già visionata dalla Scientifica, che aveva fatto i rilievi nella notte di domenica e aveva già effettuato delle fotografie. Comunque, il legale di Vincenzo Loffredo chiederà al pm di ascoltare il prima possibile il suo assistito, indagato per omicidio colposo e omessa custodia e vigilanza del pitbull. Sono state anche sequestrate le immagini delle telecamere di videosorveglianza per verificare se il papà era effettivamente a casa durante la tragedia.
Di sicuro ha fumato almeno uno spinello: gli esami hanno rilevato la sua positività alla cannabis, non a cocaina, alcol e oppiacei. Nel frattempo, ad Acerra c’è stato l’ultimo saluto alla bimba, ma nel massimo riserbo. Infatti, è stata rispettata la richiesta della famiglia, che ha svolto in forma privata i funerali, al termine dei quali sono stati fatti volare al cielo alcuni palloncini, invece il carro funebre è uscito dalla parte posteriore della cattedrale, con i genitori a bordo di un’auto che lo seguiva.
LA VERSIONE DI VINCENZO LOFFREDO
Vincenzo Loffredo ha fornito la sua versione anche a Repubblica, tramite il suo legale, spiegando che aveva lavorato al bar di un distributore di benzina dalle 5 alle 14, motivo per il quale ipotizza che sia crollato per la stanchezza, senza portare la figlia nella culla. Il risveglio sarebbe avvenuto prima di mezzanotte: ha trovato la figlia sul pavimento, con morsi sul volto e sangue, ma respirava ancora, mentre il pitbull era lontano dal corpo. Quindi, ha deciso di recarsi in ospedale ad Acerra, perché è vicino casa, preoccupandosi di chiamare comunque il 118 perché temeva che il pronto soccorso fosse chiuso.
Le indagini dovranno chiarire anche se la bambina di Acerra fosse sul letto dei genitori o se sia caduta da sola e trascina poi dal cane. Nessuna ipotesi viene esclusa dagli inquirenti, che agli atti hanno anche una prima versione del 24enne, cioè che la figlia era stata aggredita in strada da un randagio, salvo poi ritrattare con la polizia. Per quanto riguarda l’autopsia, sono state riscontrate “lesioni importanti alla testa e al viso“, ha dichiarato il medico legale Maurizio Saliva. Non ha invece né confermato né smentito la circostanza della rottura del collo, limitandosi a parlare di contusioni.