Achille Lauro si racconta tra passato, presente e futuro in una intervista al Corriere della Sera: “Sono cresciuto con miti sbagliati a causa di malavita e criminalità”, ha ammesso il cantautore della periferia di Roma. “La città non è corrotta, diceva qualcuno, ma corruttrice, così definisce il luogo in cui è nato. Una infanzia non semplice, così come l’adolescenza. Con il tempo, tuttavia, è saputo rinascere dalle ceneri, anche grazie alla musica.



“Mi sono reso conto che stavo crescendo in un bolla sbagliata che mi avrebbe portato nella merda. Se parlo di droga non è quella che gira nel mondo dello spettacolo, ma di una bolla in cui non hai aspettative, non c’è futuro e accadono cose tremende da cui non si esce intatti”, ha raccontato l’autore di Me ne frego. Dal sesso ai primi tatuaggi, tutto da appena adolescente in una realtà in cui si cresce troppo velocemente. Soltanto da maggiorenne ha compreso che quella non era la vita che faceva per lui. “Dopo i 20 anni capisci che quelle non sono più cazzate, ma che stai buttando la tua vita nel cesso, stai diventando un uomo e se continui non puoi più cambiare strada ed è tardi per la redenzione”.



Achille Lauro: “Cresciuto con miti sbagliati”. L’importanza dell’istruzione

Achille Lauro sa di essere cresciuto con miti sbagliati e adesso che è un uomo ammette di avere qualche rimpianto. Uno di questi riguarda gli studi. “Non andavo a scuola, avevo seguito mio fratello e vivevamo in una comune. In quella periferia c’è un problema culturale: manca istruzione e non si può pretendere troppo. Ma mi sono reso conto che vivevo con persone senza interessi e prospettive. Non mi vedevo come loro a 50 anni”, ha raccontato al Corriere della Sera.

In qualche modo è riuscito a distinguersi dagli altri. Adesso è certamente diverso da coloro a cui guardava da bambino. E aggiunge: “Se avessi appreso prima certe cose sarebbe stato meglio, ma dedicavo il mio tempo a quello che mi ha reso cantautore. Sono ossessionato dalla scrittura, mi chiudevo in camera e facevo solo quello”.



Achille Lauro: “Cresciuto con miti sbagliati”. La musica il suo salvagente

La musica è stata una delle ancore di salvezza per Achille Lauro. Essa lo ha elevato, regalandogli un successo inaudito. Ne è consapevole il cantautore, che sulla pelle del volto ha tatuato “Pour l’amour”, il titolo del suo quarto album, uscito nel 2018. “Toccare una parte importante come il viso è un tabù, la nonna ti dice che non potrai andare a lavorare in banca se te lo fai, ma io non avevo un piano B, per me quel disco era tutto o niente”.

Oggi, come sottolinea al Corriere della Sera, i suoi sogni vanno ben oltre la musica, nonostante quest’ultima rimanga al centro della sua vita. In passato ha ammesso che vorrebbe diventare quotato in Borsa. “Ho sempre investito tutto quello che ho guadagnato per poter avere una visione più grande. Un anno e mezzo fa sono cascato nel piacere delle cose materiali e ho comprato una Ferrari, ma l’ho già venduta”, ha concluso.