La seconda puntata di Felicissima Sera, lo show con Pio e Amedeo su Canale 5. si conclude con il ritorno sul palco di Achille Lauro, questa volta per un’esibizione ‘vera’, senza parodie e continue interruzioni, sul suo ultimo singolo. Non è stato altrettanto facile per lui quando i due hanno deciso di sottoporlo ad una particolare intervista, durante la quale le hanno tentate tutte pur di estorcergli dichiarazioni scottanti. Amedeo Grieco però è andato subito al sodo, chiedendogli dei suoi gusti in fatto di amore: “Ti piace la fig*?”, ha chiesto il comico, ricevendo in risposta dal cantante “Non più di quello che piace a te!” “E pure è un buon inizio!” ha allora replicato Amedeo. Pio, invece, è riuscito a strappargli un bacio sulla bocca durante la parodia di Rolls Royce. ​(Aggiornamento di Anna Montesano)



Pio Amedeo bacia Achille Lauro a Felicissima sera

Achille Lauro fa il suo ingresso a Felicissima Sera ed è costretto a sottoporsi ad una intervista con Pio e Amedeo seminudi, con tutina e copri capezzoli. Tra un’interruzione e l’altra di Amedeo – che prima gli offre una birra, poi una fetta di melone – Lauro racconta della sua esperienza al Festival di Sanremo e svela quello che per lui è stato il momento più indimenticabile. “Io ho fatto 3 Sanremo molto diversi, il momento più iconico secondo me è stato quello del mantello e della tutina.” E sulla trasgressione racconta: “Io penso che le canzoni abbiamo fondamentalmente un colore, io porto il mio immaginario non è per forza trasgressione.” Ecco poi il momento dell’esibizione con Pio e Amedeo: D’Antino non si lascia sfuggire l’occasione di essere il nuovo Boss Doms e bacia sulla bocca Anchille Lauro! (Aggiornamento di Anna Montesano)



Achille Lauro, ‘Lauro’ è l’ultimo album?

È vera, anche se solo in parte, la notizia che Lauro, il nuovo album di Achille Lauro, sarà quello che segnerà la fine della sua carriera: “Non voglio pubblicare più niente per un po’”, ha dichiarato il rapper in un’intervista pubblicata questa settimana su Tv Sorrisi e Canzoni. “Ho bisogno che questo non sia solo uno tra i tanti progetti della mia carriera, ma un album definitivo. Non sarà l’ultimo ma sarà la fine di un lungo ciclo”. In copertina appare il dettaglio inquietante del gioco dell’impiccato che ha come soluzione il suo nome: “È un mio quadro su tela: mi piace anche dipingere! L’impiccato è un gioco che in qualche modo ha a che fare con la vita reale perché chiede di esplorare tutte le possibilità, di trovare una soluzione sensata senza sbagliare troppo”, spiega Lauro, per poi confermare di non essere mai stato un tipo molto spensierato. Soprattutto come figlio, ha dato molte grane a sua madre, che gli chiedeva di sorridere quando lui non ne aveva nessuna voglia.



Nella costruzione della sua personalità difficile ha avuto un ruolo anche il quartiere in cui è cresciuto, Conca d’Oro, alla periferia di Roma. “Sono cresciuto in un posto con tanta povertà”, specifica Achille. “La sfortuna più grande però non era quella: era l’essere vicino al quartiere Trieste, pieno invece di ricchezza. Sono due zone divise solo da un ponte che attraversa il fiume Aniene: averlo davanti agli occhi rendeva ogni cosa più difficile. Dopo tutti questi anni posso dire che la periferia mi ha dato molto più di quello che mi ha tolto”. Questa sera, l’artista sarà ospite di Felicissima sera, lo show demenziale condotto da Pio e Amedeo in onda ogni venerdì su Canale 5.

Achille Lauro si prende una pausa

Poco prima dell’uscita dell’album, Achille Lauro ha rimosso tutte le foto dal suo profilo Instagram lasciando solo un video di lui da piccolo. È come se Lauro volesse far piazza pulita di tutto, in primis dell’uomo che è oggi, a dispetto dell’‘indelebilità’ di quei tatuaggi che ha sulla faccia e che lo rendono quello che è. Un personaggio controverso, in sostanza, con alle spalle un vissuto intricato e a suo modo significativo (nel bene e nel male): “La mia vita è stata stravolta totalmente, adesso ho 30 anni ma alla fine torno sempre lì, a quando ne avevo meno di 10”, racconta ancora il rapper. E chissà che un giorno non riesca a riconquistare la stessa ingenuità e la stessa purezza, magari dopo la pausa dalle scene che ha già annunciato e che forse gli darà modo di guardarsi dentro in maniera più profonda e virtuosamente nostalgica.

Achille Lauro: “Roma ti fa sentire solo”

La tristezza (lui dice: ‘malinconia’) che contraddistingue Achille Lauro gli deriva soprattutto dalla vita trascorsa ai margini della società. Questo ‘senso di abbandono’ se lo porta dietro a partire dalle esperienze drammatiche fatte in una comune, sempre nella ‘sua’ periferia: “Penso che Roma sia in generale un posto immenso che alla fine, per i motivi più disparati, ti fa sentire molto solo”.